Roma, sotto assedio dei manolesta: 20 borseggiatori finiscono in manette

Tutte le vittime di furto hanno presentato regolare denuncia querela e gli arresti sono stati tutti convalidati

Selfie rubati alla Fontana di Trevi, portafogli sfilati con destrezza sulla metro, borse sottratte nei ristoranti mentre si pranza in pace. Sembra il copione di un film, ma è cronaca delle ultime ore nella Capitale.

E i protagonisti, loro malgrado, sono spesso ignari turisti, vittime di una rete di ladri seriali che colpiscono con abilità chirurgica nei luoghi di maggior afflusso.

Ma Roma non sta a guardare. I Carabinieri del Comando Provinciale rispondono colpo su colpo, in una città presa d’assalto non solo da milioni di visitatori ma anche da chi, approfittando della confusione, tenta di farla franca.

E i numeri parlano chiaro: 20 arresti in poche ore, eseguiti in flagranza di reato. Tutti per furti e borseggi, tutti commessi nei punti caldi della città: metro, bus, piazze turistiche, vie dello shopping e fermate vicine al Vaticano.

Ladro in azione, ma a pranzo c’è un Carabiniere

I racconti delle operazioni sembrano scene da romanzo. Come quello del Carabiniere libero dal servizio, seduto a pranzo in un ristorante di via delle Fornaci, che nota un giovane sfilare la borsa dallo schienale di una turista. Non ci pensa due volte: lo blocca, chiama rinforzi. Il ragazzo, un 19enne cubano con precedenti, finisce in manette.

Stesso destino per tre donne colte in flagrante alla fermata Ottaviano della metro A, piena di pellegrini diretti in Vaticano.

Due Carabinieri, anche loro fuori servizio, le vedono avvicinarsi a un turista americano, infilare una mano nello zaino e prelevare il portafogli. Una delle tre, romena di 32 anni e senza fissa dimora, viene fermata. Le altre fuggono, ma la refurtiva viene recuperata.

Copioni diversi, stesso reato

I borseggi avvengono in ogni angolo della città: via delle Muratte, via Gregoriana, via delle Quattro Fontane, largo Argentina, ma anche a bordo dei mezzi pubblici, in particolare sulla linea 64, famosa tra i turisti e, purtroppo, anche tra i ladri.

In una delle operazioni più simboliche, due Carabinieri di ritorno da un’udienza al Tribunale riconoscono un trio sospetto a viale Giulio Cesare. Aspettano. Li osservano.

E quando vedono il furto, entrano in azione: due cubani arrestati, il terzo riesce a fuggire. Ironia della sorte, quei due militari avevano appena partecipato al processo per un altro borseggiatore, arrestato… il giorno prima.

Senza fissa dimora, ma ben “organizzati”

Il profilo degli arrestati è spesso lo stesso: senza fissa dimora, precedenti specifici, stranieri. Tra loro anche minori e donne molto giovani, provenienti da Romania, Bosnia-Erzegovina, Cuba, Georgia.

Alcuni con condanne già in corso, come la 26enne bosniaca fermata alla metro Piramide: su di lei pendeva un ordine di carcerazione per furti compiuti tra il 2022 e il 2024. Ora è a Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il “gioco” dell’ombrello

Alcune tecniche colpiscono per la loro astuzia. Come quella usata in via delle Muratte: un gruppo accerchia un turista italiano, finge di chiedere informazioni e, intanto, apre un ombrello per coprire la mano che sottrae il portafoglio. Una scena studiata, che però non sfugge ai Carabinieri della Compagnia Piazza Venezia. Tre romeni arrestati sul posto.

Una città sotto osservazione

Con l’aumento vertiginoso dei visitatori per la stagione turistica e per gli eventi religiosi in programma, soprattutto nelle direttrici verso il Vaticano e Santa Maria Maggiore, l’Arma ha potenziato i controlli in uniforme e in abiti civili.


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