Roma, suora presa a pugni in chiesa: in manette uno straniero
Dopo l'invito a non avvicinarsi troppo all'altare e alla cassetta delle offerte: è scattato il pestaggioDomenica mattina, nel cuore del centro storico di Roma, una tranquilla giornata di preghiera si è trasformata in una scena drammatica, lasciando fedeli e passanti sconvolti.
Una suora di 45 anni è stata aggredita all’interno di una chiesa nella zona di Torre Argentina, colpita da un uomo con un violento pugno in pieno volto.
L’aggressore, sospettato di essersi avvicinato alla cassetta delle elemosine con intenti poco chiari, è stato fermato dalla polizia poco dopo l’incidente, ma l’episodio ha scosso profondamente l’intera comunità.
La dinamica dell’aggressione:
L’episodio è avvenuto in pieno giorno, durante una funzione domenicale. La suora, impegnata nelle attività parrocchiali, ha notato un uomo che si aggirava con fare sospetto nei pressi della cassetta delle offerte.
Con spirito di difesa e preoccupazione per l’integrità della chiesa, la religiosa ha deciso di avvicinarsi e chiedere all’uomo di allontanarsi.
La risposta è stata immediata e brutale: l’uomo, visibilmente infastidito, le ha sferrato un pugno al volto, causando un profondo shock alla suora e a tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze.
Dopo l’aggressione, l’uomo ha tentato di fuggire dalla chiesa, creando scompiglio tra i fedeli che, terrorizzati, hanno assistito alla scena. Le urla di allarme hanno presto attirato l’attenzione di altre persone e dei passanti, mentre decine di telefonate al 112 hanno segnalato l’accaduto alle forze dell’ordine.
L’intervento della polizia e il fermo dell’aggressore:
Pochi minuti dopo l’accaduto, le volanti della questura di Roma hanno raggiunto la zona e iniziato le ricerche dell’aggressore.
L’uomo, identificato come un cittadino straniero di 30 anni senza fissa dimora, è stato rintracciato nelle vie adiacenti alla chiesa, mentre tentava di nascondersi tra la folla del centro.
Apparso inizialmente disorientato, è stato fermato e condotto in caserma per ulteriori accertamenti.
La posizione dell’aggressore è ora al vaglio della magistratura, che dovrà stabilire le eventuali responsabilità penali e convalidare il fermo.
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