

Secondo il test di Legambiente: l’80% degli automobilisti non rispetta il limite di velocità. Così, oltre a spostare l’inquinamento acustico e atmosferico ben oltre le soglie previste, si continua a provocare oltre 2mila feriti, tra pedoni e ciclisti, sulle strade. La mancata sicurezza costa ad ogni abitante di Roma mezzo migliaio di euro ogni anno.
Secondo Legambiente, “serve una nuova politica per fermare le auto private e rilanciare il trasporto pubblico, urbano e pendolare. Il nuovo piano del traffico è troppo poco incisivo, sia occasione per scelte coraggiose”
Si parla di 800 mila auto su 2 milioni 700 mila abitanti con livelli di inquinamento acustico fuori controllo di giorno e di notte. Legambiente chiede esplicitamente al Comune di Roma di rivedere le scelte in materia di mobilità urbana, attuando politiche che scoraggino l’uso dell’auto privata, rilanciando il trasporto pubblico locale. Il Piano generale del Traffico è infatti un insieme di buoni intenti ma decisamente troppo “soft”, la richiesta auspica scelte coraggiose non più procrastinabili.
È stato istituito un vero e proprio laboratorio mobile in diverse zone della città. Questo testimonia livelli di inquinanti nei limiti di legge, grazie soprattutto a pioggia e vento. Il rumore, invece, si mantiene costante oltre le soglie soprattutto di notte con superamenti di oltre 10 decibel.
Un’eloquente istantanea scattata dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, la campagna itinerante realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare. Il bilancio finale della quinta tappa del tour 2014 del convoglio ambientalista è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente; Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio; Luca Ricciardi, responsabile del laboratorio Qualità dell’Aria di Italcertifer e Lorenzo Radice, responsabile delle Politiche ambientali di Ferrovie dello Stato Italiane.
Da quest’anno il Treno Verde tiene sotto osservazione anche il PM 2,5 con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sulla frazione di tutte le polveri, le più dannose per la salute. Si richiama l’attenzione a livello nazionale, ma anche europeo, perché siano adottati valori limite più stringenti e maggiormente idonei a tutelare la salute dei cittadini, fissando valori giornalieri, se non a più a breve termine ancora, oltre al già vigente valore obiettivo come ‘media annua’.
In Corso Sempione, il monitoraggio è stato effettuato per 72 ore consecutive nei giorni del 4, 5 e 6 marzo scorsi, all’altezza del civico 12 (incrocio con Via Maiella). Oltre ai valori del PM10 e benzene, sono state raccolte informazioni sulle concentrazioni nell’aria di biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e ozono.
Un ulteriore impianto fisso è stato allestito al civico 157 di Viale Regina Margherita. Questo per monitorare l’inquinamento acustico.
“A fronte di una immissione di inquinanti massiva, dovuta principalmente all’elevato traffico, le condizioni meteo che si sono avute durante i tre giorni di campionamento sono state favorevoli alla dispersione degli inquinanti, abbattendone la concentrazione -spiega Luca Ricciardi, responsabile del laboratorio mobile di Italcertifer-. In particolare la ventilazione per tutte le tre giornate e la pioggia durante il primo giorno di monitoraggio hanno favorito un miglioramento dello stato della qualità dell’aria. Tutto ciò, unitamente alla conformazione del sito di campionamento, ha fatto sì che nei tre giorni di monitoraggio non si siano registrati superamenti dei limiti dettati dalla normativa. È da sottolineare come però in tutti i tre giorni di campionamento, al diminuire della ventilazione si siano registrati i valori maggiori di concentrazione di tutti gli inquinanti, in particolare per quanto riguarda il PM10”.
I volontari del Treno Verde hanno condotto anche un monitoraggio itinerante. Passeggiando per le vie della città hanno simulato i livelli di inquinamento che si “respirano” muovendosi normalmente a piedi per le vie della Capitale. Grazie a uno strumento, messo a disposizione da Italcertifer, hanno potuto rilevare in tempo reale le concentrazioni nell’aria delle polveri sottili. L’esperimento è stato condotto dalle ore 11 alle ore 14 di giovedì 6 marzo da via Trionfale, passando per via dei Monfortani, via di Torrevecchia, via di Boccea, piazza Irnerio, via Baldo degli Ubaldi fino alla metro Valle Aurelia. Quel giorno si è registrato tre medie orarie di PM10 pari a 29 µg/m3 microgrammi al metro cubo nella prima ora, a 35 µg/m3 nella seconda e a 38 nella terza.
“Dall’inizio dell’anno l’aria a Roma e nel Lazio è stata per diversi giorni irrespirabile, fuorilegge per la concentrazione media delle polveri sottili PM10 – dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente-. A partire da Frosinone Scalo dove la centralina dell’Arpa Lazio ha già registrato 40 sforamenti del limite delle polveri sottili, già oltre la soglia dei 35 annui stabilita dalla legge. L’inquinamento dell’aria resta uno dei principali problemi per la salute delle persone e per la salvaguardia dell’ambiente, a Roma come in tutt’Italia. Si tratta di una vera e propria emergenza da affrontare al più presto con una nuova capacità politica, non più basata su provvedimenti tampone, che punti su una mobilità sostenibile che renda protagonista il trasporto pubblico, la mobilità pedonale e ciclabile e il trasporto su ferro per ridurre il parco auto circolante”.
È ancora più critica la soglia di rumore raggiunta nei monitoraggi del Treno Verde. Durante i periodi diurni i valori dell’inquinamento acustico superano di 7 decibel, limite ammesso per la zona in esame, nel notturno siamo oltre i 10 decibel. In Viale Regina Margherita, dove è stata installata la centralina per il rilevamento del rumore da traffico veicolare, la situazione è la medesima, con limiti superati sia di giorno che di notte.
I volontari di Legambiente hanno monitorato la velocità media delle automobili anche nei pressi di istituti scolastici, per testare il grado di sicurezza di una zona considerata, secondo recenti studi, con il più alto tasso di incidentalità a Roma. I risultati non sono rincuoranti confermando la tendenza all’accelerazione anche in tratti urbani con limiti di 50 km/h.
“Serve una nuova politica per fermare le troppe auto private e rilanciare i mezzi pubblici”, commenta Roberto Scacchi. Il direttore di Legambiente Lazio si indigna davanti ad obbiettivi di bassissima quota posti a fronteggiare problematiche di natura ambientale e sanitaria ma anche una crescita esponenziale di ciclisti capitolini. “La soglia di rumore consentita viene superata ovunque e a qualsiasi ora, il superamento dei limiti di velocità e il mancato rispetto delle regole costituiscono ancora le cause principali degli incidenti stradali e pedoni, biciclette, giovani e anziani sono ancora quelli più ad alto rischio. Servono pedonalizzazioni estese, si parta dai Fori e si pedonalizzino piazze in ogni quartiere, bisogna ripensare la tariffazione della sosta per sfavorire l’uso dell’automobile, occorre individuare una rete di zone 30, aumentare le corsie preferenziali e costruire finalmente una maglia consistente di itinerari ciclabili sicuri. Non si possono più rimandare scelte coraggiose e incisive con le conseguenti risorse per realizzarle e rendere Roma bella come merita di essere”.
Anche se dagli ultimi dati Istat per il 2012 risultano in calo del 13,5 per cento gli incidenti stradali con vittime registrati sulle strade della Capitale (15.782 gli episodi registrati nel rapporto), resta altissimo il costo sostenuto annualmente dall’intera collettività per le vittime della strada: 1,3 miliardi di euro secondo i parametri del Ministero delle Infrastrutture, cioè circa 500 euro l’anno per abitante.
Il monito non deve far leva sulla paura o sulla perdita di denaro del singolo (anche se non trascurabili) ma su una coscienza individuale e quindi collettiva. Quella coscienza che rifiuta una città e un mondo in declino solo per ignoranza o pigrizia. Quella coscienza che ci permette di essere orgogliosi di vivere in un ambiente comune nel rispetto dello stesso, di chi ci sta accanto e di chi ci sarà dopo di noi. Quella coscienza responsabile che si prende cura del Pubblico, cioè del Nostro (anche la città più bella del mondo).
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.