Salvato un povero Cristo a “Bambinopoli”

Dimorava da giorni all'addiaccio in un campetto basket nel parco Tor Tre Teste vicino al Centro Anziani
Enzo Luciani - 18 Febbraio 2023

Un amico mi ha segnalato la presenza di un uomo nel Parco Alessandrino Tor Tre Teste che dimorava all’addiaccio in un sacco a pelo già da alcuni giorni; con il timore che intanto potesse essere morto.

L’8 febbraio mi sono recato in quel punto: dietro al Centro Anziani di via Roberto Lepetit, dove c’è quel piccolo rettangolo asfaltato, per chi è pratico del quartiere nel campetto dell’ex *Bambinopoli.
E in effetti dove da giovane giocavo a basket o calcetto c’era proprio un “povero Cristo”, per fortuna vivo, ancora totalmente avvolto in un sacco a pelo verde nonostante fossero quasi le 12:00.

Ho contattato subito l’assessore Edoardo Annucci che ha girato, per competenza diretta, la segnalazione all’assessore Antonio De Cinti.

Dopo neanche 4 ore mi è arrivato sul telefonino un rassicurante messaggio: “Ciao. Il signore, un bengalese, ha accettato l’accoglienza e dopo aver fatto il tampone (Covid-19) lo porteranno ad un centro di accoglienza”.

Successivamente ho contattato l’assessore De Cinti per avere notizie e mi ha riferito che quel giorno aveva attivato l’unità di strada della Sala Operativa Sociale. L’unità ha poi contattato il ragazzo e gli ha proposto l’accoglienza in un centro apposito, soluzione che ha subito accettato e, dopo averlo portato a fare il tampone per il Covid, lo ha accompagnato al centro di accoglienza di via Montelibretti (zona Tor Cervara).
Ora sarà cura degli operatori del centro attivarsi in accordo con l’ospite per affrontare gli eventuali problemi presenti compresi quelli sanitari.
Allo stato attuale il ragazzo non è in carico al servizio sociale del Municipio Roma 5.

 

*Bambinopoli

Questa vicenda non mi ha lasciato indifferente. Ricordo ancora in maniera vivida cosa fosse una volta quel luogo, così pieno di vita, frequentato da bambini e adulti, e dove ci si conosceva tutti e di cosa sia invece ora. Dove un senza casa può dormirci per giorni nel periodo più freddo dell’anno, con persone “che si fanno i fatti propri”, distratte, intente nei loro solitari allenamenti magari facendo stretching su quel muretto, oppure portando i loro cani a passeggio, a pochi metri dal giaciglio di quel povero Cristo, circondato dall’indifferenza.

Riprendo da Un progetto fotografico per Tor Tre Teste: immagini del 2015 con gli occhi del 1985
Una ventina di scatti in bianco e nero per “far ordine” nel cassetto della memoria – a cura di Carlo Consoli.

Con le Unghie e con i Denti Due contro due, a turno e spesso in torneo, passavamo il pomeriggio a difendere un minuscolo fazzoletto di asfalto.
Le “porte” del campetto di quella che chiamavamo Bambinopoli erano in realtà i resti delle strutture portanti dei cesti di un campo di pallacanestro.
Tanto piccole erano le porte che l’unico modo di segnare era di indurre il difensore ad allargare le gambe con una finta e tirare fulmineamente. O, in alternativa, centrare uno spazio di circa mezzo metro dalle ali, e in corsa.
Oggi delle porte resta solo l’impronta, ma è bello vedere come il quartiere abbia guidato nuove mani a dipingere nuove porte. E nuovi modi di giocare.

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