Scoperti a 50 chilometri da Roma i resti scheletrici di un dinosauro

Appartengono ad un Sauropode Titanosauro alto 6 metri battezzato Tito
di Federico Carabetta - 20 Aprile 2016

L’hanno battezzato Tito il primo dinosauro sauropode  italiano. I suoi resti scheletrici sono stati scoperti a meno di 50 km da Roma nei monti Prenestini. Paleontologi italiani hanno pubblicato sulla rivista internazionale Cretaceous Research che le ossa fossili appartengono ad un Titanosauro. Ora perciò i resti di dinosauri trovati in Italia diventano cinque.

Tre sono stati studiati al Museo di Storia Naturale di Milano, centro di eccellenza nelle ricerche sui dinosauri italiani. Il Sauropode Titanosauro, le cui poche ossa ritrovate fanno pensare ad un esemplare di sei metri, vissuto circa 112 milioni di anni fa, è il più antico dei Titanosauri dell’Europa meridionale.  E rappresenta pure il primo dinosauro erbivoro quadrupede dal collo lungo scoperto in Italia, nonché il più antico rappresentante del gruppo dei Titanosauri in Europa meridionale.

dinosauroIl paleontologo Cristiano Dal Sasso del Museo di Storia Naturale di Milano spiega che tre di essi sono nuove specie, e Tito, con le sue particolari articolazioni vertebrali, potrebbe rappresentare  un’altra; è  possibile- continua il paleontologo- che i dinosauri italiani siano così particolari perché evolutisi in parziale isolamento, oppure in ambienti diversi dai grandi spazi continentali. Il primo in assoluto è stato Scipionyx detto ‘Ciro’, un dinosauro teropode carnivoro bipede.

Tito, un dinosauro medio-grande, quando morì, era lungo almeno 6 metri e stava ancora crescendo.

Rocambolesca la storia della scoperta del dinosauro Tito. Anni fa, Antonio Bangrazi, mentre costruiva un muretto a secco con massi recuperati da una parete rocciosa situata tra i comuni di Cave e Rocca di Cave, presso Palestrina (Roma), si accorse che alcuni blocchi sembravano contenere ossa fossilizzate. Ma non le mostrò a nessuno fino all’estate del 2012, quando l’amico Gustavo Pierangelini, fortemente incuriosito, riuscì a fotografarle e ad inviarle per email a Cristiano Dal Sasso, del Museo di Storia Naturale di Milano (Msnm), per una valutazione paleontologica preliminare.

“Confermai subito la presenza di ossa fossili, ma per capirne la forma e classificarle era necessario estrarle dalla roccia” dice Dal Sasso. Pertanto il ritrovamento fu notificato prima a Sandra Gatti, poi ad Alessandro Betori, funzionari della Soprintendenza del Lazio e dell’Etruria meridionale guidata da Alfonsina Russo, che autorizzarono le successive indagini e il deposito dei reperti presso il Msnm. Mesi fa, da uno dei blocchi affidati a Fabio Fogliazza del Laboratorio di Paleontologia del Msnm era emersa una vertebra quasi completa, che mostrava inequivocabili caratteri diagnostici: stava emergendo la carta d’identità di un dinosauro mai visto in Italia.

Ricostruzione del dinosauro Tito (Foto di Davide Bonadonna) fonte Adnkronos


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