Sì… Ma sono scettico

GiProietti - 10 Gennaio 2022
In questo periodo di intenso dibattito sulle emergenze (gestione della pandemia, avvio delle riforme per il PNRR, provvedimenti urgenti per la Transizione Ecologica: non è il caso di parlare della elezione del prossimo Presidente della Repubblica), più volte si è scritto che la vera urgenza è lavorare per raggiungere un più alto livello di conoscenze, di partecipazione attiva, di legalità e di pianificazione e controllo condivisi.
Insomma noi siamo proprio inadeguati, di fronte agli immani problemi che dobbiamo affrontare e avviare a soluzione, patetici quando accettiamo come normali certi candidati al Colle assolutamente impresentabili e privi dei requisiti fondamentali (fedina penale pulita, per es) per occupare il più alto scranno del Paese.
La prospettiva di “rifare gli Italiani”, prima di poter parlare seriamente di qualunque questione nazionale, trova d’accordo parecchi cittadini pensanti. Sì, sì, è così!
E subito dopo: MA sono scettico sulla fattibilità! Non è assolutamente possibile praticare l’avvio di questo processo: i politici insensibili e incapaci, se non affidabili; il menefreghismo generale, la non partecipazione degli elettori, il magna magna generale… Siamo scettici!
Questi signori sono il vero ostacolo al futuro.
I sogni hanno sempre ispirato la Storia, per merito degli uomini migliori sulle piazze.
Durante una conferenza stampa dopo l’ennesimo attentato ad uno dei migliori Magistrati del nostro Stato, un giornalista ineffabile chiese: “Ma chi ve lo fa fare a voi Procuratori?”
Sbalordito, l’ancora piangente Caponnetto (se non ricordo male, ma non importa il nome), rispose crudamente, stringendo gli occhi e abbassando la voce:
“Qui si rischia la pelle e tanti la perdono, per convincere gli scettici a schierarsi dalla parte del futuro di questo Stato!”

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