Sinistra Italiana X Municipio: Fatale alla nuova Passerella in cemento al Pontile, la prima mareggiata”
Una nota di Marco Possanzini, Segretario del X Municipio“Chissà se nelle prossime ore l’Assessore Ieva insieme al Presidente “de facto” del Municipio X, Paolo Ferrara, andranno a vedere in quale condizione sono ridotti i varchi del Pontile dopo la prima mareggiata della stagione. Quella passerella in cemento, ultimata pochi giorni fa e tanto decantata al punto da essere celebrata con video e selfie dagli esponenti della maggioranza, addirittura portata come esempio, come opera fatta alla ‘regola dell’arte’ da contrapporre alle scelte di quelli “quelli di prima” che sapevano solamente sperperare i soldi pubblici.”
Lo afferma in una nota di Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio
“Sono bastate poche ore – continua Possanzini – di mareggiata per vedere i pezzi della pavimentazione in cemento, “solida e finalmente duratura”. Praticamente la pavimentazione del varco è durata da “Natale a Santo Stefano”. Le foto parlano chiaro e testimoniano un autentico disastro condito da protervia, arroganza e presunzione grillina e cioè di chi ha spacciato quella pavimentazione come elemento di “solida innovazione”, come una spesa pubblica finalmente ben fatta. L’assurdità non è solamente vedere quelle lastre di cemento completamente divelte dalla forza del mare, cosa ampiamente prevedibile visto che era già accaduta la stessa cosa sulla “Spiaggia degli Sposi” lo scorso anno, ma constatare che anche l’Amministrazione del cambiamento, nonostante proclami e “presunte” sensibilità ambientaliste, continua a sversare cemento sugli arenili come nulla fosse, come se non ci fosse un domani, come se non ci fosse altra soluzione. Eh no, la forniamo noi una soluzione che non prevede cemento sugli arenili. E’ giunto il momento di riproporzionare le concessioni ai lati del Pontile, cosa per altro necessaria in quanto lo Stabilimento Battistini occupa 12 mila metri quadri quando ne ha in concessione solamente 4 mila, così da realizzare 60 metri lineari di spiaggia libera nel cuore di Ostia, al centro del tratto urbanizzato di Ostia. 30 metri lineari a destra e 30 metri lineari a sinistra, di spiaggia libera, ai lati del Pontile. Una rivoluzione. Per l’accesso basterebbe realizzare 3 gradoni e una rampa, sui due lati del Pontile, per accedere comodamente e in sicurezza in spiaggia e alla battigia, così come era una volta, tanti anni fa. Perché non si può fare? Forse i concessionari non vogliono? Continuiamo a sversare cemento sulle spiagge invece di toglierlo? Ma non basta, gli sprechi non sono finiti qui. I soldi dei cittadini sono stati spesi anche per piantumare, ancora una volta, le essenze sul lungomare di Ponente. Stiamo aspettando che l’Assessore Ieva chiarisca ai cittadini, speriamo quanto prima, se la fantomatica assicurazione sulle essenze piantumate lo scorso anno, tutte naturalmente defunte, esiste o meno. Sarebbe interessante saperlo anche per capire quanti soldi pubblici sono stati realmente spesi sul lungomare di Ponente per i nuovi interventi di piantumazione e per ripristinare l’impianto di irrigazione, interamente realizzato lo scorso anno, ovviamente mai utilizzato ma a quanto pare già bisognoso di amorevoli cure. Passano gli anni ma gli annunci dell’Assessore Ieva sono fermi nel tempo, basta vedere cosa dichiarava nel 2019 e confrontarlo con quanto dichiarato nel 2020 per rendersi conto plasticamente del modello di comunicazione, stile televendita, adottato da questa maggioranza preoccupata solamente di non perdere consensi.”
“Sulle concessioni – conclude Possanzini – siamo poi al paradosso più totale. Le uniche cose che questa maggioranza grillina ha deciso di fare è dimezzare il canone demaniale a tutti i concessionari balneari, anche a quelli che non rispettano le Ordinanze firmate dalla Sindaca Raggi. Stiamo ancora aspettando un commento della Giunta Di Pillo, figuriamoci una presa di posizione, sulla recente sentenza con la quale il TAR del Lazio ha respinto il ricorso della Concessione “Kursaal” di Ostia avallando così l’ordine di abbattimento degli abusi edilizi contestati. Con gli slogan sono fenomenali ma poi, a fatti, fanno come i “gamberetti”: proseguono a marcia indietro. Altro che “grillini”.”