

Due vite vissute in simbiosi, spezzate da un epilogo drammatico e silenzioso. Angela e Amelia Gammieri, 93 e 87 anni, sono state trovate senza vita nel loro appartamento in via Dardanelli, nel quartiere Prati di Roma, lo scorso martedì 21 gennaio.
I loro corpi erano in avanzato stato di decomposizione, un segnale che lascia ipotizzare che la morte risalga ad almeno due mesi prima.
L’autopsia, in corso presso l’istituto di medicina legale del policlinico Gemelli, è chiamata a far luce sulle cause del decesso.
Tac ed esami radiologici mirano a escludere eventi traumatici, mentre l’analisi tossicologica potrebbe fornire ulteriori risposte. Tuttavia, per avere un quadro completo occorrerà attendere settimane.
La scena che si è presentata ai vigili del fuoco e agli agenti del commissariato Prati era inquietante. L’appartamento era chiuso dall’interno, senza segni di effrazione o apparenti tracce di violenza.
Un silenzio irreale aleggiava in quella casa, fino a quando il cattivo odore percepito dai vicini ha portato alla tragica scoperta. Le sorelle vivevano lì da sempre, insieme a un fratello e un’altra sorella, entrambi deceduti anni fa.
Negli ultimi tempi, Angela e Amelia avevano progressivamente ridotto i contatti con l’esterno, uscendo di casa solo per necessità.
La spesa veniva consegnata direttamente alla porta, le imposte serrate, e le rare comunicazioni con i condomini avvenivano solo su loro iniziativa.
Secondo i vicini, qualcosa è cambiato lo scorso ottobre, in concomitanza con la morte della terza sorella. “Erano donne sorridenti e gentili, ma quel lutto le ha trasformate,” racconta un inquilino dello stabile.
“Hanno iniziato a vivere come recluse, isolandosi completamente. Non rispondevano al citofono né al telefono. Le chiamavamo le Gammieri e per anni sono state una presenza discreta ma affettuosa nel palazzo.” queste sono solo alcune delle testimonianze riportate dall’AdnKronos.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le condizioni di vita delle due erano stabili e buone. La casa era ordinata e pulita, fatta eccezione per la cucina, con la tavola ancora imbandita.
Anche per questo fra gli investigatori sta nascendo il sospetto che ad uccidere le due donne, una di 93 e l’altra di 87 anni, possa essere stato un malore improvviso dopo aver mangiato qualcosa che poi è risultato essere nocivo.
Che si sia trattato di alimenti scaduti o sostanze tossiche sarà poi l’autopsia a stabilirlo. Al momento, inoltre, sembra che non soffrissero di patologie particolari.
Nonostante il cordoglio espresso dai vicini, nessun parente è stato rintracciato. Questa storia non è solo il racconto di una tragedia privata, ma un campanello d’allarme su quanto l’isolamento sociale possa condurre a un epilogo drammatico.
In un quartiere come Prati, così pieno di vita, due donne sono scomparse in silenzio, lasciando dietro di sé una scia di domande. Chi avrebbe potuto aiutarle? E, soprattutto, chi potrà impedire che accada di nuovo?
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.