Sul funerale hollyvoodiano di Vittorio Casamonica
Nessuna notizia era stata comunicata alla Questura. Causo: " le immagini del funerale rappresentano il tentativo di esibire simboli di potenza, arroganza e intimidazione tipici della cultura mafiosa"In merito al funerale di Vittorio Casamonica, esponente dell’omonima famiglia, avvenuto la mattina del 20 agosto 2015 nella chiesa Don Bosco di Cinecittà, il vicesindaco di Roma Marco Causi ha dichiarato: “Quanto accaduto in occasione dei funerali di un soggetto coinvolto in diverse inchieste sulla criminalità romana, è la dimostrazione più lampante che nella Capitale la mafia esiste. Molti che, in questi mesi, hanno ritenuto marginali e modesti gli episodi venuti alla luce grazie alle inchieste della Procura di Roma sul filone cosiddetto di ‘Mafia Capitale’ dovranno ricredersi, e anche abbastanza velocemente.”
“Di fronte al dolore per la morte – continua il Vicesindaco – di una persona esprimiamo sempre grande rispetto. Ma le immagini del funerale non dimostrano dolore e cordoglio, piuttosto rappresentano il tentativo di esibire simboli di potenza, arroganza e intimidazione tipici della cultura mafiosa. Ciò è intollerabile: si tratta di un’offesa portata a tutti i cittadini di Roma. Il Comune di Roma si è già attivato con tutte le competenti autorità per verificare ogni aspetto di questa incresciosa vicenda.”
Intanto la Questura di Roma precisa in una nota alla stampa che nessuna notizia relativa allo svolgimento dell’evento era stata comunicata.
“Il defunto, – si legge nel comunicato – morto nelle prime ore del 19 agosto u.s., dopo una malattia di circa un anno, risulta ai margini degli ambienti criminali, come confermato dalle recenti attività investigative nel corso delle quali lo stesso non è mai emerso.
Il primo intervento effettuato sul posto risulta essere alle ore 11.00 circa per motivi di viabilità. Per quanto concerne il sorvolo ed il lancio di petali nell’area, sono in atto accertamenti con l’ENAC. Allo stato, tuttavia, risulta noleggiato un velivolo commerciale di una società privata in via di individuazione che, per ordinarie modalità di sorvolo in un area non interessata a restrizioni di sicurezza, non necessita di autorizzazioni.”
Per quanto riguarda l’intervento dei Vigili Urbani il Campidoglio precisa che ieri, dopo le 10, che il gruppo Tuscolano ha ricevuto la comunicazione di un grande ingorgo sulla via Tuscolana, fuori dal raccordo anulare, ma in direzione centro città. “A quel punto – si legge nel comunicato del Comandante della Polizia Locale di Roma Capitale, Raffaele Clemente – la sala operativa ha inviato una pattuglia per verificare le ragioni del blocco della circolazione. Gli agenti intervenuti hanno scoperto, in quel momento, che l’intralcio era dovuto alla presenza di un corteo funebre costituito da un carro con cavalli, nove furgoni con corone di fiori e almeno 250 auto. Tutte al seguito del carro. Ciò avveniva all’altezza dello svincolo tra la via Tuscolana e il raccordo anulare. Per impedire che il blocco del traffico si estendesse anche al raccordo, i vigili hanno fatto accostare il corteo e regolato il tratto di carreggiata per far defluire la circolazione che nel frattempo si era intasata alle spalle della processione. Lo stesso corteo è stato quindi allontanato dalla via Tuscolana per evitare che si creassero ulteriori disagi in una zona della città densamente abitata e trafficata, facendolo transitare per piazza Quinto Curzio. Contemporaneamente, sono intervenute altre tre pattuglie in piazza don Bosco per impedire che le numerose auto che nel frattempo erano già convenute per la cerimonia funebre, bloccassero la circolazione e le linee di trasporto pubblico. Pertanto, l’attività della Polizia Locale di Roma Capitale nella vicenda del funerale di Vittorio Casamonica si è limitata alla sola garanzia della sicurezza della circolazione. In questo frangente, insieme ad AMA, gli agenti si sono preoccupati di sollecitare la pulizia della sede stradale ingombrata dai fiori lanciati dai partecipanti al corteo, che potevano mettere a repentaglio l’incolumità dei cittadini, specie di quanti si muovono sulle due ruote. Tutte queste informazioni sono contenute in una nota al prefetto di Roma, Franco Gabrielli, nell’ambito di una inchiesta che lui stesso ha attivato presso tutte le Forze di Polizia”.
Il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Trasporti, Adriano Palozzi così commenta la vicenda: “Della commedia dell’assurdo che si è consumata ieri a Roma, mi ha colpito soprattutto la facilità con la quale un elicottero è riuscito a volare a pochissime centinaia di metri dal suolo, al di sopra di uno dei quadranti più densamente popolati dell’Urbe Eterna, dispensando petali di rosa. Stavolta ci è andata bene perché erano fiori, perché con la stessa facilità potevano essere benissimo missili o bombe. Si badi bene, il mio non è allarmismo ma la constatazione di una pesante falla nel sistema di controllo dei cieli capitolini. Quell’Enac che in queste ore si sta affrettando a comunicare la sospensione cautelativa della licenza del pilota ai comandi dell’elicottero, dove era ieri quando il monomotore volava basso sganciando petali di fiori? Quali sono i controlli specifici affinchè un elicottero possa sorvolare Roma oppure no? Perché si è permesso o non si è impedito a quell’elicottero di puntare dritto sul quartiere Don Bosco? Queste sono alcune delle preoccupanti domande che si stanno ponendo i cittadini romani, le vere vittime dell’immobilismo delle istituzioni”.