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Tor Sapienza: mai più una persona contro l’altra

L'impegno della Rete Territoriale Roma Est per l'inclusione sociale delle fasce sociali più svantaggiate

Abbiamo partecipato ieri, mercoledì 19 novembre, con gioia all’Assemblea Pubblica indetta da Territori Solidali per testimoniare anche noi come Tor Sapienza sia un quartiere ricco di storia e di buone pratiche, al di là di quanto viene ora reso più evidente a causa dei più recenti avvenimenti.

Come Rete Territoriale Roma Est siamo impegnati a Tor Sapienza con progettualità ed azioni finalizzate all’inclusione sociale delle fasce sociali più svantaggiate. Ma vivere in periferia è uno svantaggio aggiuntivo. Specie nelle “periferie delle periferie”, come potrebbe essere detta l’area di viale Morandi, ove si concentrano ulteriormente situazioni obiettivamente problematiche.

Manifestazione dei cittadini a piazza de Cupis
Manifestazione dei cittadini a piazza de Cupis

Gli abitanti di tutta Tor Sapienza erano già esasperati per la presenza dei due campi rom, per l’accensione di roghi tossici e l’insicurezza endemica che ne deriva. I rom sono vissuti come persone da evitare, come “fantasmi” da esorcizzare, minacce da “rimuovere.

Ma neanche i rom stanno tanto bene. Nei campi prevale un sentimento di chi si sente (ed è) minoranza emarginata e senza futuro. Una condizione che incentiva la ricerca di reddito con espedienti non sempre legali, comunque ai limiti della legalità, con i loro “capi bastone” che spesso avvelenano ancor di più le loro vite, impedendone i possibili riscatti alternativi.

Ma nelle “periferie delle periferie” non si “scaricano” soltanto i rom ma anche tanti migranti, con storie spesso di degrado, di sofferenza e, sovente, pure di illegalità. Senza dimenticare anche i “nostri” nativi marginali e marginalizzati, che non di rado tendono essi stessi a vivere di espedienti. In questi contesti non possono non generarsi concorrenza, guerre tra poveri, anche alimentate da coloro che operano negli “affari sporchi”, connessi con droga, prostituzione e gioco d’azzardo.

Quanto è accaduto a viale Morandi, dimostra ancora una volta che le amministrazioni che si sono avvicendate nel tempo, sia su scala nazionale che cittadina e municipale, sono affette da latitanza e da totale incompetenza, poiché non sono state in grado di intervenire strutturalmente a disinnescare una bomba sociale ad alto potenziale e ad alto rischio di esplosione.

rete territoriale roma estPer contro, queste amministrazioni (Centrali e Periferiche) sono riuscite molto bene a far stare peggio tutti, sia i cittadini di Tor Sapienza (e dei quartieri limitrofi), sia i nuovi migranti, nonché i rom di via Salviati, sperperando risorse pubbliche per milioni di euro, in azioni tampone, maldestramente reiterate negli anni, senza prefigurare prospettive positive per tutti i cittadini, romani e non.

Dopo l’incontro di due giorni fa con i cittadini dell’area Morandi, il Sindaco Marino ha espresso “…la necessità di una urgente disamina delle possibili soluzioni per il superamento del campo…”. (ITALPRESS 18-Nov-14 13:23).

A questo riguardo, invitiamo il Sindaco Marino a convocare i dirigenti politici, sia del Campidoglio che dei Municipi IV e V, per farsi consegnare il Progetto denominato “VALORE DIVERSITA’: promuovere la convivenza tra diversi per il superamento dei campi rom di via Salviati”.

Un progetto corredato da crono-programma, finalizzato al miglioramento delle condizioni di vita, sì è vero, delle famiglie rom, ma anche e soprattutto degli abitanti di Tor Sapienza e di tutta Roma, affinché non si sposti il problema, ma lo si affronti considerando tutti i punti di vista, in una visione complessiva davvero plurale.

Un progetto elaborato a partire da settembre del 2013 e subito messo a disposizione delle Istituzioni, ed in particolare del Tavolo di Lavoro istituito dalla Presidenza del Municipio IV di concerto con la nostra Rete. Un Tavolo che, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Municipio IV, ha sviluppato un grande lavoro di approfondimento e di suggestioni progettuali, ma che, a tutt’oggi, risulta essere, di fatto, “rottamato”.

Vorremmo ancora poter credere nelle Istituzioni. tuttavia il nostro impegno per una società inclusiva e solidale procederà a fianco dei cittadini.

RETE TERRITORIALE ROMA EST

Alla Rete Territoriale Roma Est fanno riferimento circa 30 “nodi” costituiti da organizzazioni (tra cui Università, Parrocchie, Associazioni, ecc.) e da singoli operatori sociali.


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