

Sembrava una mattinata di metà dicembre come tante altre in via dell’Omo, nella zona di Tor Tre Teste, fino a quando i finanzieri del comando provinciale di Roma hanno fatto una scoperta che ha subito acceso i riflettori su una realtà potenzialmente esplosiva.
Due depositi, apparentemente innocui, celavano al loro interno un pericolo nascosto: oltre 500 chilogrammi di fuochi d’artificio e 2 milioni di addobbi natalizi privi di certificazioni, pronti a essere immessi sul mercato delle festività.
La storia di questo sequestro parte da indagini meticolose condotte dai baschi verdi, che seguendo una serie di indizi sono arrivati a individuare i due magazzini.
I luoghi, gestiti da un cittadino italiano di 43 anni e da un uomo di nazionalità cinese di 46 anni – entrambi senza precedenti penali – sembravano a prima vista ordinari depositi di merce.
Ma una volta varcata la soglia, l’apparente normalità si è trasformata in una scena da manuale per il rischio.
I fuochi d’artificio, ammassati senza alcuna precauzione e privi delle necessarie attrezzature antincendio, erano una minaccia silenziosa.
Bastava una scintilla o un semplice incidente per trasformare i depositi in una trappola mortale, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’intera zona.
Accanto ai botti, poi, un altro rischio si palesava: addobbi natalizi e giocattoli destinati a riempire gli scaffali dei negozi, ma privi delle certificazioni richieste dalla normativa europea.
Luminarie che potevano cortocircuitare, giochi per bambini potenzialmente tossici: l’allegria delle feste avrebbe potuto trasformarsi in tragedia per chi, ignaro, li avesse acquistati.
Quando i finanzieri hanno fatto irruzione, il pericolo è diventato evidente. La mole di merce pericolosa accumulata nei magazzini era impressionante.
Con la collaborazione di esperti, è stata avviata una verifica scrupolosa della sicurezza degli ambienti e della qualità dei prodotti, portando infine al sequestro totale dei fuochi d’artificio e degli addobbi.
Per i due responsabili è scattata una denuncia per frode in commercio e violazioni delle norme a tutela dell’incolumità pubblica.
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