

Poche parole, pronunciate tra il dolore e il fiato corto, quando il 35enne si è presentato al pronto soccorso del Policlinico Casilino con una ferita da arma da fuoco al ginocchio sinistro,”mi hanno sparato” avrebbe dichiarato.
Un colpo netto, preciso,forse da distanza ravvicinata. Dietro a quello sparo, però, si nasconde un giallo su cui ora stanno lavorando gli investigatori della polizia.
L’accaduto mercoledì 5 febbraio. L’uomo – un italiano, con diversi precedenti penali – si trovava alla guida della sua auto e stava percorrendo via Raimondo Targetti, nella zona di Tor Tre Teste.
A un certo punto si è fermato in una piazzola di sosta. È stato in quel momento, secondo il suo racconto, che una vettura con a bordo due individui si è avvicinata.
Forse un tentativo di rapina, forse un regolamento di conti. Fatto sta che, in pochi istanti, la situazione è degenerata. Ne è nata una colluttazione violenta, un corpo a corpo nel cuore della notte, interrotto solo dal rumore secco di uno sparo. Il proiettile lo ha colpito al ginocchio, lasciandolo ferito ma cosciente. I suoi aggressori, invece, sono svaniti nel nulla.
Nonostante il dolore, il 35enne è riuscito a risalire in macchina e a raggiungere da solo l’ospedale, dove è stato soccorso in codice rosso. Le sue condizioni sono serie, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Intanto, gli agenti del commissariato Prenestino stanno cercando di ricostruire l’accaduto. La versione fornita dall’uomo viene passata al setaccio, mentre si raccolgono testimonianze e si analizzano le immagini delle telecamere della zona.
Si cerca di capire se dietro quell’agguato ci sia davvero un tentativo di rapina finito male o se, invece, si tratti di una storia più complessa.
L’ombra di un possibile regolamento di conti si allunga sulla notte di Tor Tre Teste. E gli investigatori vogliono vederci chiaro.
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