Tradire o delegare, da Massimo Troisi a Carlo Lucarelli
Ragionando sulle parole della Ministra Roccella e sulla delazione“Mo’, mo’ tutti quanti: “Giuda traditore””, “Giuda Traditore!” […]. S’anno a canoscere primma i fatti. Eh. Giuda avrà avuto ‘na ragione pe fa ‘na cosa del genere, no? […]. Per soldi. E nun è na ragione, scusa? Bastava che lo facevano nascere ricco e già s’evitava tutta sta ammoina, sta cosa e l’uccisione o tradimento, lasciamo sta’. […]. Cioè, perché quando uno nun canosce ‘a gente nun me piace e giudicà, capito”. (Massimo Troisi, dal Film “Ricomincio da Tre”, 1981)
Confesso che spesso non condivido quello che Mattia Feltri scrive nel suo “Buongiorno”, la Rubrica che cura giornalmente sul Quotidiano La Stampa di Torino. Ma quanto ha scritto ieri, 23 Ottobre, mi trova d’accordo. Feltri intitola il suo pezzo “La Virtù del Patibolo” e dentro infila parole come “spia”, “traditore”, “Giuda” (che non è, però, il Giuda di Troisi di cui all’inizio) e “delazione”.
Certo, lo ripeto, l’esempio di delazione a cui Feltri si riferisce non è quello di cui parla Troisi, in quella scena del suo Film – descrivendo un Giuda soffocato dai problemi economici quotidiani e da una moglie asfissiante e che tradisce per soldi – ma è quello (anzi quelli perché sono addirittura quattro) descritti dallo scrittore russo Vasilji Grossman (1905-1964) nel suo Romanzo intitolato “Tutto Scorre”, scritto poco prima della sua morte e pubblicato postumo in Germania nel 1970 (in Italia edito da Adelphi per chi volesse leggerlo, essendo cosa buona e giusta); riferimento che si attaglia esattamente a quanto Feltri argomenta.
La causa scatenante del pezzo di Feltri sono le parole della Ministra Eugenia Roccella la quale, alcuni giorni fa, aveva dichiarato in TV che anche i Medici, così come gli altri Pubblici Ufficiali, erano tenuti a segnalare i casi di “Gestazione Per Altri” dei loro assistiti (novelli delatori o se si vuole Giuda, essendo diventata in Italia la GPA reato “Universale”) ricevendo, a stretto giro, la risposta – dura – del Dottor Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei Medici di Bari e della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, il quale gli ricordava che l’unico obbligo del Medico era quello di curare (ne ho scritto anch’io qualche giorno indietro). (*)
Ragionando sulle parole della Ministra Roccella (da lui in passato conosciuta e che Feltri pensa sia stata colta da una sorta di mutazione genetica) il giornalista la definisce “Ministra dell’Est”, facendo, credo, riferimento, con questa espressione, a tutti i Ministri dei Paesi comunisti di un tempo, ritengo soprattutto a quelli degli Interni e di Polizia, che basavano il loro potere sulla delazione che trasformava i cittadini di quei Paesi in novelli Giuda (ricordate il Film del regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, “Le Vite degli Altri” del 2007?).
Ed ecco dunque il riferimento ai ‘Quattro Giuda’ dello scritto di Grossman che si trasformano in delatori – come scrive Feltri – il primo per paura, l’altro per riscattare un’infanzia dolorosa, l’altro ancora per fedeltà al Partito e l’ultimo per amore dello Stato.
Certo, Grossman scriveva di tipologie umane che aveva conosciuto e di una realtà dell’URSS di Stalin che aveva vissuto sulla propria pelle, passando da iniziale sostenitore del regime sovietico, come giornalista e inviato di guerra del Quotidiano dell’Esercito sovietico “Stella Rossa”, a – lui di origine ebraica – lucido e critico oppositore della campagna antisemita di Stalin azione, quest’ultima, che farà annotare il suo nome nella Lista che in questo caso non sarà vita (al contrario di quella di Oscar Schindler, nel Film del 1994 di Steven Spielberg) dei dissidenti e porterà al sequestro dei suoi scritti, avendo Grossman denunciato l’esistenza dei Gulag staliniani di cui tutti, in URSS, sapevano, ma di cui era vietatissimo parlare e soprattutto scrivere.
Grossman lo fa, incurante del pericolo che corre facendolo, proprio nel suo “Tutto Scorre” dove racconta di Ivan Grigor’evic, il personaggio principale del suo Romanzo, che torna a Mosca nel 1954, subito dopo la morte di Stalin, dopo anni di Gulag dove era finito per una delazione, ma trova che i suoi amici e compagni di un tempo – che intanto si sono sistemati, hanno fatto carriera nei Ministeri – lo hanno dimenticato (o meglio: si sono impegnati a dimenticarlo).
Si tratta di un racconto appassionato in cui Grossman descrive la “vita” nei Gulag dove le persone che vi sono rinchiuse – come accade a Maša, una giovane donna e al marito, che senza alcun motivo plausibile (ma per una delazione), è stata accusata di tradimento della patria – sprofondano «per novemila chilometri […] fino al sepolcro della notte siberiana».
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Dunque, la delazione, termine che si potrebbe accostare alle parole (meglio ai desiderata della Ministra Eugenia Roccella) se si avesse la voglia (che io non ho) di beccarsi una querela per calunnia, vista l’assidua frequentazione delle Procure della Repubblica di alcuni componenti del Governo Meloni (con in testa proprio la Primo Ministro) in qualità di denuncianti di giornalisti e oppositori politici (allora, vivaddio, c’è anche una Magistratura che è utile al Governo).
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Dopo il recente flop del “Decreto Albania” del Ministro degli esteri Tajani (con conseguente nuovo Decreto, stavolta Legge, sui Paesi di origine cosiddetti “terzi sicuri”, certo, anche la Legge che individua (e trasforma) il reato di “Gestazione Per Altri” in reato “Universale” potrebbe creare al Governo qualche problema e rivelarsi un ulteriore flop.
Su cosa baso questa mia affermazione? Ma sul fatto che – come ha spiegato la Giurista Vitalba Azzolini sul Quotidiano Domani, Edizione del 23 Ottobre scorso – questa nuova Legge potrebbe rivelare profili di incostituzionalità e intanto nasce portandosi appresso un bug, ovvero un “baco”, cioè “guasto per malfunzionamento” della Legge stessa, dovuto ad un errore che la caratterizza, dal punto di vista giuridico.
Spiega, infatti, la Dr.ssa Azzolini che, quando una norma si definisce “Universale” vuol dire, tra l’altro, che possono essere giudicate penalmente tutte le persone che quella norma infrangono, in qualunque luogo commettano quel reato. Mentre, nel caso della GPA punibili sono solo ed esclusivamente i cittadini italiani. Ancora – spiega la Giurista – come sia difficile considerare il reato di GPA “Universale” quando universali sono reati come i crimini di guerra e quelli contro l’umanità, il cui confronto di gravità con il reato di GPA, evidentemente, non regge.
Dal punto di vista costituzionale poi – continua la Dr.ssa Azzolini – la Legge sulla GPA come reato Universale, potrebbe ledere i principi di “proporzionalità” e “ragionevolezza”, così come quella della “legalità”.
Sui Principi di “proporzionalità” e “ragionevolezza”
“Negli ultimi decenni il diritto pubblico ha subito radicali mutamenti normativi orientati alla tutela del cittadino rispetto all’esercizio del potere autoritativo dello Stato.
Tale potere non è illimitato, infatti, questo deve rispettare delle regole auree costituzionali ed europee, tra le quali spiccano i principi di ragionevolezza e proporzionalità dell’azione amministrativa. In particolare, i predetti principi non hanno una portata limitata al diritto amministrativo ma ben più ampia in quanto attraversano trasversalmente numerosi settori del diritto assumendo, di volta in volta, significati differenti.” (https://www.altalex.com/documents/news/2021/02/24/principi-di-ragionevolezza-e-proporzionalita-nel-diritto-amministrativo).
C’è poi il Capitolo delle possibili discriminazioni che la Legge sulla GPA reato Universale porta in sé. Discriminazione tra il caso in cui a ricorrere alla GPA fosse una coppia costituita da un uomo e da una donna o nel caso in cui a delinquere fosse, invece, una coppia composta da due uomini o da due donne.
Ma questa è – come direbbe lo Scrittore Carlo Lucarelli – “un’altra storia”, di cui torneremo a parlare, sicuramente, in avanti.
(*) «I medici sono tenuti a denunciare i casi sospetti». E ancora: «Spero che l’applicazione della legge abbia un effetto fortemente dissuasivo» ha ancora dichiarato la Ministra Roccella, affermado che tra la GPA e la compravendita di un bambino «non c’è differenza».
Queste le parole della Ministra Roccella. Di seguito la pronta replica del Dottor Anelli: «Il nostro dovere è curare e siamo esentati dal denunciare la persona assistita. Lo si desume anche dal capoverso dell’articolo 365 del codice penale che esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale». E ancora: «Il dovere di curare deriva al medico dalla Legge, in primis la Costituzione, e dal Codice Deontologico; è confermato dalla giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto».
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