Trasporto pubblico, multe salate e rimborso in caso di ritardo
Saranno i portoghesi i protagonisti del bozza di decreto sui servizi pubblici localiMulte fino a 60 volte il valore del biglietto e rimborsi in caso di ritardi superiori alla mezz’ora. Sono alcuni degli elementi chiave della bozza del decreto sui servizi pubblici locali, testo unico attuativo della riforma Madia.
Il testo – ancora non definitivo – prevede anche che i viaggiatori timbrino il biglietto ad ogni corsa, e che le multe in caso di evasione non superino i 200 euro.
Al centro della bozza, dunque, i portoghesi. Nel testo si legge che la multa per chi sarà trovato privo del titolo di viaggio a bordo di un autobus sarà sanzionato secondo legge regionale, e dove assente per un totale pari a 60 volte il costo del biglietto. La timbratura ad ogni viaggio faciliterà il controllo a vista e scoraggerà l’evasione.
La bozza prevede inoltre un aumento dei poteri dei controllori, e offre alle aziende di TPL la possibilità di usufruire di personale esterno “qualificabile come agente accertatore che acquista qualità di pubblico ufficiale”. Su richiesta, il Ministero dell’Interno potrà anche fornire agenti e ufficiali di polizia giudiziaria i cui costi graveranno sulle aziende di trasporto pubblico locale.
Altra novità è il rimborso in caso di ritardo di mezz’ora o più. Il margine sale a un’ora in caso di più vasto raggio di trasporto, e comunque non ci sarà rimborso in caso di ritardi dovuti a emergenze, cause naturali o imprevedibili.
Secondo Carlo Rienzi, presidente del Codacons, “sarebbe stato ovvio pensare a misure che potenziano il servizio, e non certo a punizioni pesanti per i passeggeri”. Fermo restando l’essere “contrari a qualsiasi forma di evasione” – aggiunge Rienzi – “sarebbe stato logico introdurre multe e sanzioni per quelle aziende che non garantiscono un servizio efficiente e puntuale ai passeggeri”. Il presidente del Codacons porta ad esempio la Roma-Lido, “dove i disservizi e i disagi sono così frequenti che gli utenti dovrebbero poter viaggiare gratis”.
Contrarietà è stata espressa anche da Virginia Raggi, ex consigliere comunale e ora in lizza per le primarie del Movimento 5 Stelle, secondo cui “sarebbe più corretto mettere le aziende di trasporto pubblico in condizione di essere più efficienti (corsie preferenziali, semafori intelligenti, più messi pubblici e servizio più capillare) e, solo dopo, inserire i rimborsi se il servizio fosse ancora carente”. Il consigliere uscente riassume: “Dal Governo solo propaganda elettorale”.
“Condividiamo pienamente le misure per la lotta all’evasione tariffaria” ha invee affermato Massimo Roncucci, presidente dell’Associazione delle società ed enti del trasporto pubblico locale, che stima “un tasso medio di evasione intorno al 20%”, che vale circa “4-500 milioni di risorse l’anno”.
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