Tre arresti per la “truffa del finto nipote”
Il GIP del Tribunale di Roma ha emesso un’ordinanza contro 3 uomini per i reati di sostituzione di persona, furto in abitazione e truffa ai danni di persone anziane.
I 3 furfanti avrebbero truffato 17 persone in due anni, sia a Roma che in provincia.
L’indagine è partita dalla denuncia di una anziana di 79 anni, vittima del raggiro della “telefonata del finto nipote in difficoltà”.
Come era strutturato il raggiro del finto nipote
Il finto nipote chiama la vittima e le fa sapere di aver urgente bisogno di un’ingente somma di denaro.
Successivamente chiama un finto “direttore” delle poste che chiede alla signora di mandare il marito presso l’ufficio postale per ritirare due raccomandate.
Durante l’assenza del marito, il finto nipote chiede alla donna di preparare il denaro ed eventualmente l’oro che aveva in casa.
Poi il fantomatico direttore la avvisata che sarebbe a breve arrivato, presso la sua abitazione, un corriere incaricato dallo stesso del ritiro della merce, che di fatto, poco dopo si è presentato all’ingresso e si è fatto consegnare diversi monili in oro, 450 euro in contanti e una tessera bancomat con relativo codice pin, con cui il complice aveva prelevato 150 euro in maniera fraudolenta.
Le indagini
“A seguito delle scrupolose indagini effettuate dagli investigatori di via Casalmonferrato si è riusciti a risalire ad una serie di colpi messi a segno dai 3 soggetti con le stesse modalità.
Grazie alla disamina delle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza presenti presso i vari istituti di credito coinvolti, nonché alle dichiarazioni rese dalle vittime in sede di denuncia e alla geo localizzazione delle utenze telefoniche utilizzate dai soggetti, è stato possibile risalire ai presunti autori di questi odiosi reati.
I poliziotti, pertanto, – dichiara l’ufficio stampa della Questura di Roma il 31 maggio 2023 – alla luce degli elementi di prova raccolti durante tutto il periodo di indagine sono riusciti a ricostruire la vicenda e a risalire alla loro identità, assicurandoli alla giustizia”.
Il GIP quindi ha emesso a carico dei 3 la misura cautelare della custodia cautelare in carcere per uno dei complici e degli arresti domiciliari per gli altri due.
Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.