Un elettrodomestico… resistente
Da circa un mese abbandonato in via Smaldone a Centocelle“Salve sono John Smith” “Ciao, John” “Sono trenta giorni che resisto e sono sobrio” Applauso dei presenti. Chissà quante volte avremo assistito in un film o in una fiction, ad una scena di questo tipo, in un centro di recupero per Alcoolisti Anonimi! Me ne sono ricordato per uno strano fatto che mi è accaduto, passeggiando per le strade del nostro bel quartiere, Centocelle, purtroppo ostaggio di un braccio di ferro tra i poteri regionali e locali, con i comuni limitrofi alla finestra, pronti ad opporsi a nuove discariche.
Avevo notato in via Smaldone, circa un mese fa, abbandonato davanti ad un cassonetto prospiciente un’officina meccanica, uno scaldabagno, in apparente buono stato; pur masticando amaro per questa ennesima prova di incuria amministrativa e inciviltà cittadina, immaginavo che, come per materassi, sedie, water, librerie, mobili tv, condizionatori…abbandonati nelle strade di Centocelle, prima o poi anche il vintage scaldabagno elettrico sarebbe stato caricato su qualche furgone privato o del circuito istituzionale e destinato a miglior vita, migliore almeno per noi abitanti della zona. E invece mi sbagliavo.
Giusto un paio di giorni fa, ripassando per via Smaldone, mi sono sentito apostrofare da una vocina roca “Salve, sono Scalda Bagno” Mi è venuto spontaneo ed educato rispondere “Ciao, Scalda!” E la stessa voce “Sono trenta giorni che resisto, al sole, all’umido, all’aria, ma non mi muovo!” E qui stava per partire l’applauso, quando mi sono accorto che un paio di passanti mi fissavano, leggermente perplessi…Allora ho finto di parlare al telefonino, salvando la mia reputazione.
Dunque, il malcapitato elettrodomestico è ancora lì: non lo cerca nessuno, non lo vuole nessuno. Non c’è una persona che si curi del fatto che resista ancora lì, davanti ai cassonetti e soprattutto davanti ad una frequentata officina meccanica in via Smaldone.