Un lenzuolo bianco contro i roghi criminali
“Stendiamo un lenzuolo bianco alle nostre finestre. Chi vorrà ci potrà scrivere sopra ‘Basta roghi criminali'” questo è il semplice ma efficace invito lanciato con il passaparola per sabato 29 gennaio 2016.
E in molte zone della Capitale si iniziano a vedere gli effetti di questa campagna, molto più che condivisibile in una città sempre più avvelenata da nubi alla diossina, nella speranza di svegliare dal torpore che avvolge le autorità ormai da molti anni.
“Vittime dei roghi tossici e del silenzio istituzionale. Delle colonne di fumo nero “alla diossina” che si alzano nel cielo delle nostre periferie quotidianamente. A pochi metri dalle nostre case. E non più di 10 km dal Quirinale – denuncia Fabrizio Montanini del Coordinamento ‘Basta roghi criminali’ – Monta la protesta di migliaia di cittadini. Per questo, numerosi comitati di quartiere e associazioni di Roma, sulla spinta delle continue e persistenti proteste da parte degli abitanti più colpiti dal fenomeno dei roghi tossici provenienti dai campi nomadi disseminati in ogni angolo della città, hanno deciso di attuare una serie di proteste che puntano a sollevare l’attenzione a quella che è ormai una vera e propria emergenza.
Non è più tollerabile il silenzio da parte delle autorità e delle istituzioni, alle quali si chiede di mettere una volta per tutte la parola “fine”.
Le esalazioni nocive sono prodotte in gran parte dagli stessi abitanti degli insediamenti abusivi, o dei villaggi attrezzati della Capitale. Provengono dalla combustione dei rifiuti smaltiti illegalmente o per recuperarne rame e ferro, mettendo in pericolo la salute nostra e dei nostri figli.
Questa attività illegale, attualmente viene svolta nella più totale indifferenza da parte delle istituzioni che dovrebbero avere a cuore l’incolumità dei cittadini: Prefettura, Regione, Campidoglio e Governo. Quello che a gran voce da anni viene chiesto è il più sacrosanto dei diritti: quello alla salute sancito anche nella Costituzione.
Finora la città ha assistito solo a reazioni timide, saltuarie, inefficaci e dispendiose. Per questo, i cittadini, ormai stremati da tanto immobilismo, hanno deciso di alzare la voce, sotto un unico coordinamento di comitati dal nome “Basta roghi criminali”, mettendo in essere una serie di proteste che si svolgeranno in diversi punti della Capitale.
L’esposizione degli striscioni con la scritta “Basta roghi criminali”, o di semplici lenzuoli bianchi, rappresenta solo l’inizio. La prima di una lunga serie di manifestazioni con l’unico scopo di obbligare le autorità competenti a porvi rimedio. Ci chiediamo dove siano il Prefetto Franco Gabrielli e il Commissario straordinario di Roma Capitale Paolo Tronca. Sicuramente distanti dalla grave situazione in cui versano le periferie romane.
L’unica via d’uscita, secondo il coordinamento che ha natura totalmente apartitica, è il superamento del “sistema campi nomadi”, che sono ormai dei “lager di Stato”. Contrastare il traffico illegale di rifiuti, quelli che alimentano anche le industrie italiane, e che di fatto hanno creato nei nostri quartieri una “terra dei fuochi bis”. URGONO Provvedimenti in nome della legalità. Disponibili ad un tavolo di confronto con le istituzioni di questa città. ROMA E I ROMANI, non hanno più tempo”.
Nelle foto di seguito i primi lenzuoli e striscioni a piazza Bologna, Ponte di Nona, via Galla Placidia, Stazione Tiburtina, Conca D’Oro, Quintiliani, Casal Bertone e Casali di San Basilio.
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