Un mare d’inchiostro di Roberto Pagan al Teatro Biblioteca Quarticciolo
Giovedì 14 aprile alle ore 18:30 in via Castellaneta 10 la presentazione del libro con l'Autore, Manuel Cohen e Vincenzo LucianiNella seconda sezione del libro sono raccolti gli scritti di tono più divertito e leggero assieme ad altre riflessioni di maggior respiro, fino ai saggi dedicati alla memoria di Armando Patti e Achille Serrao.
La terza sezione vira sul quadrante nord-est: Trieste e dintorni. Le origini, la formazione umana e letteraria dell’autore. I suoi maestri ideali, soprattutto Saba, e i suoi conterranei in genere: tutta quell’atmosfera tipica di una terra di confine e mitteleuropea. E, in più, qualche pagina di confessione e di analisi della propria opera.
Infine la quarta sezione, “Il Parnaso degli amici”, allinea cinquanta recensioni di opere in verso e in prosa di autori, spesso assai diversi tra loro, con cui Pagan ha conservato negli anni legami di affettuosa consuetudine.
Roberto Pagan è nato nel 1934 a Trieste, dove si è formato nella scia degli ultimi rappresentanti di quella grande stagione giuliana della cultura mitteleuropea: Saba, Giotti, Stuparich, Marin.
Scrittore, critico e poeta, la sua opera in versi è compresa in: Sillabe, Il Ventaglio, Roma, 1983; Genealogie con ritratti, Bastogi, Foggia, 1985; Il velen dell’argomento, Edizioni del Giano, Roma, 1992, Per linee interne, Interlibro, Roma, 1999; Miniature di bosco – 101 haiku, Zone Editrice, Roma, 2002; Vizio d’aria, ivi, 2003, Il sale sulla coda, ivi, 2005, Archivi dell’occhio, ivi, 2008 (vincitore premio “Minturno” 2009; finalista al premio “Feronia” 2009), Alighe, Ed. Cofine, Roma, 2011 (vincitore del premio “Città di Ischitella-Pietro Giannone” 2011); Le belle ore del Duca, ivi, 2012; Robe de no creder (Cose da non credere). Versi in dialetto triestino, ivi, 2014 (finalista al premio “Salva la tua lingua locale” 2015).
Dal 1969 vive tra Roma e la Maremma toscana.
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