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Una piazza senza piazza a Centocelle

Prendendo spunto da una città come Padova, dove esiste una piazza senza prato, potremmo affermare che nel popoloso quartiere di Centocelle esiste una piazza senza piazza.

Si sta parlando di Piazza dei Gerani, un’area che interrompe una delle più importanti arterie del V Municipio di Roma e che congiunge, così come Piazza dei Mirti, due importanti strade consolari, come la Via Casilina e la Via Prenestina.

Piazza dei gerani 26.5.2014Ebbene questa piazza che è sede di Capolinea di due linee dell’ATAC, come il n° 5 ed il n° 19, che rappresenta la continuità di una vasta zona, dal particolare spessore commerciale, che, per la sua ampiezza e configurazione urbanistica, è stata spesso sede di avvenimenti culturali e socio-politici, che ha registrato nel tempo, con l’aumento demografico non solo nostrano, un sempre più crescente passaggio pedonale nonché automobilistico e che, infine, nelle sere estive di grande caldo, è rimasto per i cittadini e residenti locali uno dei pochi spazi pubblici freschi ed all’aperto, non solo è, con il suo arredo urbano attuale, l’immagine più significativa del degrado capitolino, ma riassume, in pieno ed in sintesi, i caratteri della Capitale: una realtà buia, sporca, insicura e senza grandi prospettive.

Lo scenario sotto gli occhi di tutti i residenti locali e di coloro, che occasionalmente sono obbligati a passarci, in considerazione della sua posizione strategica, è quella di una piazza, con al centro una vasca centrale, vuota d’acqua e colma di ogni genere di rifiuti, intorno alla quale si sviluppa una discreta superficie piastrellata per la sosta pedonale, dotata di appena tre sole panchine, ed uno spazio verde, che confina con la sede stradale, ricoperto permanentemente da una marea di bottiglie vuote di vino e birra.

Giacigli notturni e Degrado Piazza dei Gerani 26.5.2014La popolazione del quartiere di Centocelle, dopo l’ultimo e recente progetto di riqualificazione di Piazza dei Gerani, attraverso lo spostamento dei Capolinea delle linee tranviarie dell’ATAC n°5 e n°19 e la realizzazione di un centro culturale in loco, che però nella sostanza si è tradotto in un nulla di fatto, si chiede ironicamente, se in una nuova e  diversa progettualità della periferia romana e della città di Roma nel suo insieme, così come sempre più spesso si paventa da taluni rappresentanti del mondo politico capitolino, ci possa essere una opportunità, che, alla pari di quanto successo con la Metro C a Piazza dei Mirti, a Piazza delle Gardenie ed a Piazza S. Felice da Cantalice, modifichi  l’assetto urbanistico odierno di Piazza dei Gerani, ai fini di una sua maggiore sicurezza e della piena fruibilità di tale spazio, nell’arco dell’intera giornata.

Ma se, già, a tal proposito qualche lungimirante e malizioso residente suggerisce che il momento buono e decisivo per il futuro di Piazza dei Gerani possa essere nella prossima primavera o appena dopo, allorquando la pazienza dei cittadini del quartiere di Centocelle tornerà nelle urne per eleggere una nuova classe amministrativa capitolina, centrale e periferica, un altro residente più pragmatico gli risponde che se si dovesse ripartire dalle decisioni intorno alle priorità future dello sviluppo della città di Roma, si correrebbe il rischio di dover ricominciare tutto daccapo e di attendere ancora troppo tempo, prima che si individui una ipotesi tale da poter definire Piazza dei Gerani: “Una piazza con la piazza”.

Nel contempo, però, a Piazza dei Gerani la scarsa illuminazione persiste, la sporcizia di rado si raccoglie, la rete tranviaria rimane al solito posto ed, ancora più preoccupante, l’occhio pubblico non pone la dovuta e necessaria attenzione ai quei problemi, legati al decoro ed alla funzionalità di quei luoghi di aggregazione pubblica, come lo sono alcune piazze dei municipi romani.


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