Università: come orientarsi bene

Intervista a Tiziana Pascucci (Prorettrice alle Politiche per Orientamento e Tutorato di Sapienza)
Fabio Mollicone - 31 Marzo 2023

Tiziana Pascucci è professoressa ordinaria di Psicobiologia e psicologia fisiologia presso il Dipartimento di Psicologia di Sapienza Università di Roma, dove studia i meccanismi cerebrali che sono alla base delle malattie del neurosviluppo.

In Sapienza è stata prorettrice alla didattica per il sessennio 2014-2020 e dal 2022 è Prorettrice alle Politiche per l’orientamento e il tutorato. Attualmente è anche vicepreside vicaria della Facoltà di Medicina e psicologia. Nell’ambito della delega all’orientamento, coordina la Commissione orientamento delle Università del Lazio.

Lei è Prorettrice per le politiche per l’orientamento e il tutorato della Sapienza ormai da alcuni anni. Partirei allora dal suo ruolo, in cosa consiste?

Occuparsi di orientamento e tutorato universitario significa, in estrema sintesi, prevenire, identificare, rimuovere qualsiasi ostacolo che possa rallentare o interrompere il percorso di studio dello studente. Questi ostacoli possono essere di diverso tipo e presentarsi in diversi momenti nella vita dello studente:

  • in ingresso (al momento della scelta): mancanza di conoscenza e informazioni, difficoltà a identificare le proprie inclinazioni e i propri interessi, paura di scegliere, situazioni socio-economiche di svantaggio, difficoltà nello studio, conoscenze e competenze insufficienti, ecc.
  • in itinere (dopo l’iscrizione all’università): lacune di conoscenze da colmare (si chiamano Obblighi Formativi Aggiuntivi, OFA), metodo di studio inefficace, eccessiva ansia nell’affrontare gli esami, difficoltà con alcune materie, metodo di insegnamento del docente inefficace, ecc.

Se poi questa attività viene svolta nella più grande università d’Europa, significa anche lavorare intensamente nel coordinamento di tutte le strutture (Ateneo, 11 Facoltà, 58 Dipartimenti, 301 Corsi di Studio, in primis) e le figure (referenti, docenti, tutor) che, a vario titolo, sono coinvolte in attività di orientamento e tutorato.

Come definire oggi l’orientamento?

È più facile definire cosa sicuramente NON è l’orientamento: NON è dare informazioni; NON è fare marketing; NON è dare risposte; NON è plagiare.

Più complesso definire cosa sia l’orientamento oggi. Direi che, nella società contemporanea, sapersi orientare significa essere in possesso di capacità cognitive, emotive e relazionali in grado di cambiare per riadattarsi alle trasformazioni in atto. Quindi, possiamo definire orientamento tutte quelle attività che consentono agli individui di:

  • riconoscere le proprie capacità e i propri interessi
  • prendere decisioni in merito alla formazione e alla professione che si vuole per il proprio futuro
  • ridisegnare il proprio futuro, sapendo che c’è uno spazio di formazione continua e che il lavoro può modificarsi.

Si tratta quindi di un processo che deve avvenire all’interno del soggetto e che noi possiamo innescare e guidare, ma che non possiamo sostituire.

La transizione scuola-università (consapevole): cosa prevedono le attuali norme (es, PNRR – Orientamento Next Generation nel Lazio) e cosa realizza l’università Sapienza per gli studenti degli ultimi anni della scuola superiore?

Le attuali norme vanno nella direzione che abbiamo tracciato. Il Progetto per l’orientamento attivo nella transizione scuola-università (PNRR, M4.C1-24) mette a disposizione degli Atenei italiani 250 milioni di euro di investimento per 4 anni (2022-2026) per incoraggiare il passaggio dalla scuola secondaria superiore all’università, affrontare gli abbandoni universitari, aumentare il numero dei laureati. Andiamo nelle classi III, IV e V superiori ed eroghiamo 15 ore di orientamento per spiegare ai giovani perché studiare serve (oggi più di ieri), come si studia all’università, come si superano eventuali lacune in ingresso, come capire le proprie inclinazioni, che tipi di lavoro caratterizzeranno il futuro. Gli atenei della regione Lazio affrontano questa grande sfida insieme, perché gli obiettivi sono comuni, (nazionali, anzi europei) e mirano a migliorare la posizione del nostro Paese che:

  • è penultimo per percentuale di laureati nella fascia 25-34 anni (28% rispetto al target del 50% che l’Europa per il 2030);
  • è il terzo peggiore in Europa per drop-out universitario (abbandono nel passaggio dal primo al secondo anno);
  • è il terzo peggiore in Europa per abbandono scolastico (prima di aver conseguito la maturità);
  • ha la percentuale di studenti NEET (popolazione tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione) più alta che in qualsiasi altro paese (oltre il 23%).

Orientarsi bene nella scelta universitaria significa anche avere più chance nel mondo del lavoro e di realizzazione sociale e professionale?

Orientarsi in modo consapevole alla scelta del percorso universitario vuol dire questo ma anche tante altre cose. Aiuta a prevenire gli abbandoni e i ritardi nello studio. Avere una laurea conviene anche solo per il fatto che aumenta le probabilità di lavorare e permette di guadagnare il 37% in più rispetto a chi ha solo il diploma.

Ma, soprattutto, studiare all’Università serve non solo per imparare, ma anche per imparare ad imparare, senza mai farsi trovare impreparati dal futuro. Gli studi universitari danno ai giovani la capacità di essere flessibile e di continuare ad adattarsi ai cambiamenti per tutta la vita. Acquisire questa flessibilità rende pronti a seguire il progresso tecnologico e sociale.

Le famiglie, gli studenti ed i docenti delle scuole superiori del Lazio a chi devono rivolgersi per avere informazioni e supporto su questo tema?

In occasione della pandemia, gli atenei si sono trovati in difficoltà a procedere con le modalità solite di orientamento ed hanno prodotto strumenti digitali che possono rappresentare un buon punto per iniziare ad orientarsi. Il portale sviluppato da Sapienza (raggiungibile qui https://orientamento.uniroma1.it/) permette di trovare la descrizione dei corsi di studio, la fotografia delle strutture che li ospitano (aule, biblioteche, laboratori), le lezioni in pillole di molti insegnamenti previsti al primo anno, i video di presentazione di tutti corsi di studio, le esercitazioni per misurarsi con le prove di accesso.

Nella parte “Per le scuole” è possibile trovare i collegamenti per il progetto Orientamento Next Generation, il calendario con gli eventi di orientamento organizzati (https://www.uniroma1.it/it/node/347362) e i contatti di tutte le 11 facoltà.

Il messaggio che secondo me meglio sintetizza l’orientamento è nel dialogo tra Alice e lo Stregatto (Dal libro Alice nel paese delle meraviglie, Lewis Carroll).

“Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero.

– Che strada devo prendere? – chiese.

La risposta fu una domanda:

Dove vuoi andare?

Non lo so. – rispose Alice.

Allora, – disse lo Stregatto – non ha importanza.”

Dobbiamo aiutare i giovani a scoprire dove vogliono andare, solo a quel punto possiamo aiutarli nel cammino.


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