Vecchie abitudini a Centocelle
Non può che far piacere svegliarsi, al ritorno dalle vacanze, con il rassicurante suono della motopulitrice in azione nella sottostante via Cocconi; ma è piacere effimero, affacciandosi alla finestra e constatando che l’intera azione consiste soltanto nello “spazzamento” di uno dei passi carrabili… Le altre foglie restano ammucchiate a bordo strada, sui marciapiede a ridursi in polvere, ad aspettare la prima pioggia per ostruire tombini e allagare la strada.
Agosto e le ferie non possono essere una scusante, tanto più che questa incuria risale a luglio, se non prima, col solo parziale rimedio dell’intervento occasionale di volontari extracomunitari che vogliono “integrarsi onestamente”, come recita il cartello che ognuno di essi pone accanto alla vaschetta per la mancia.
E’ l’ennesima conferma – a questo punto superflua – dell’abbandono delle periferie e della mancanza di controllo da parte di chi sovrintende gli operatori, probabilmente insufficienti, ma evidentemente sensibili alla segnalazione interessata di qualche cittadino “amico”; gli altri, ugualmente interessati ma forse “sconosciuti”, aspettano gli spazzini volontari, magari “reclutati” da qualche padroncino.
“Carte e vento volan via…nella nostra città tanto triste…” cantava anni fa Francesco Guccini.
Maurizio Rossi