

Quando l’archeologia incontra la tecnologia il prodotto che nasce è una pietra miliare per la divulgazione della storia antica e la conoscenza del territorio. “Villa di Livia reloaded”presentato il 27 marzo 2014 è un progetto innovativo che rinnova in forme più accattivanti e friendly il ‘Museo virtuale della via Flaminia antica’ realizzato nel 2008 dall’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Consiglio nazionale delle ricerche (Itabc-Cnr) e allestito presso la sede delle Terme di Diocleziano del Museo Nazionale Romano nella Capitale.
E’ come navigare nel tempo, basta muovere un braccio o una mano davanti ad un monitor per entrare nel cyberspazio e trovarsi all’improvviso a camminare nella villa di Livia, la moglie di Augusto. La nuova installazione realizzata dall’Itabc-Cnr in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, Arcus S.p.A., la rete europea V-Must ed E.v.o.c.a. s.r.l., presentata oggi, permette un’interazione più ‘naturale’ e intuitiva e il coinvolgimento di un’utenza molto più ampia.
“Le varie funzionalità vengono attivate da tre hotspot ubicati sul pavimento sul quale il visitatore cammina: ‘menu’, ‘vai avanti’ e ‘fermati e ruota”, spiega Eva Pietroni, ricercatrice dell’Itabc e responsabile del progetto.
“Sullo schermo l’utente è rappresentato da uno scheletro blu, ricevendo un feedback immediato delle sue azioni. Il visitatore seleziona i contenuti dal menu muovendo la mano destra sulla voce da attivare e per confermare la scelta resta in posizione per tre secondi. Negli scenari virtuali può esplorare lo spazio 3D e interagire con i contenuti mediante semplici gesti del braccio sinistro”.
Entrati nel cyberspazio il visitatore può scegliere di conoscere sia la villa suburbana che il contesto territoriale dove è ubicata la domus, ovvero la via Flaminia. Si ha la sensazione di volare sopra le strutture murarie che man mano si animano facendo vedere la ricostruzione in 2d dell’antica dimora. Suoni, colori e luci rendono meglio comprensibili i resti archeologici e riescono a rendere le pitture parietali che abbellivano le ville suburbane. Un percorso affascinante dovuto anche agli straordinari incontri che si fanno, tutti in 3D: non poteva mancare la padrona di casa Livia che passeggia nella sua villa tra le sue piante e l’imperatore Augusto, il pittore e il giardiniere, interpretati da attori di teatro, ripresi in green screen e integrati nello scenario virtuale. Nell’aggiornamento dell’installazione è inserita anche la voce ‘Luoghi senza parole’, che eventuali insegnanti o esperti possono personalizzare con loro descrizioni o notazioni.
“L’installazione offre un forte coinvolgimento anche grazie all’innovativa commistione di tecniche della realtà virtuale e del linguaggio cinematografico”, prosegue Pietroni. “Il progetto è frutto di un percorso metodologico che parte dall’attività di rilievo topografico sul campo, fino alla ricostruzione diacronica del paesaggio e delle architetture, con dati a varie scale di dettaglio elaborati secondo un protocollo digitale che ha consentito di mantenere qualità e scientificità dei dati, aggiornandoli, validandoli e integrandoli con tutte le informazioni e i metadati disponibili in un unico ambiente virtuale multidimensionale. Alcuni pannelli 3D forniscono ai visitatori informazioni sul processo interpretativo e sulle fonti impiegate”.
La Villa di Livia e Augusto di Prima Porta era una residenza suburbana, in uso dalla metà del I secolo a.C., ma a questo punto prima di leggere tra le righe, è necessario vedere e ascoltare il suggestivo percorso creato dall’Itabc-Cnr.
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