Vincenzo Luciani fra Traslochi e Avanzi

Due raccolte poetiche in tempi di Covid

Per Albert Einstein: “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”

“E io la crisi l’ho affrontata cercando, nel mio piccolo, di seguire gli insegnamenti del grande Fisico”. Così esordisce il direttore di Abitare A Vincenzo Luciani, questa volta in veste di poeta, per presentare le sue due ultime opere poetiche, precisando che in un periodo di divieto di contatti e di buona parte di ciò che è fisico, quindi anche un libro, dalla sua stampa fino alla presentazione, di chiusura di librerie e di luoghi dedicati alla cultura, ha optato per veicolare le sue ultime raccolte poetiche esclusivamente sul web.

Così è stata pubblicata dapprima, in aprile, la raccolta di poesie, in italiano e in dialetto garganico di Ischitella, Straloche/ Traslochi (e-book in formato PDF, Roma, Edizioni Cofine, 2020, pp. 56, euro 7,00).
Nel libro, già pubblicato in versione cartacea nel 2017 (n. 8 della Collana “Aperilibri”, ora esaurita), i testi sono raggruppati in cinque brevi sezioni: Straloche/Traslochi, Il muro, Neondialettale/Neodialettale, Cunte d’amore e amicizzije/ Cose di amore e amicizia, Cunte de famigghje/Cose di famiglia.
In questa nuova versione sono state aggiunte alcune immagini. Il formato digitale contiene anche alcuni link per accedere a filmati pubblicati su Youtube.

In un secondo tempo, sempre in aprile, Luciani, ha pubblicato, questa volta solo in versione e-book, la sua ultima raccolta poetica Vanzature/Avanzi (Roma, Edizioni Cofine, 2020, pp. 50, euro 7,00) che propone, in due distinte sezioni, le poesie in italiano (Avanzi) e in dialetto garganico di Ischitella (Vanzature), dalla quale ci piace proporre la poesia eponima, nelle due versioni. VANZATURE – Quidde ch’aveva dice / te lu so’ ditte. / Quidde che rumane / so’ sckitte vanzature. // Vote so’ i megghje cunte / i vanzature. Scine, / i vanzature. AVANZI – Quel che avevo da dire / te l’ho detto. / Quello che resta / sono solo avanzi. // A volte sono il meglio / gli avanzi. Sì.  / Sì, gli avanzi.

 

L’AUTORE

VINCENZO LUCIANI è nato nel 1946 a Ischitella nel Gargano, dal 1975 vive a Roma dove dirige il mensile di informazione locale Abitare A. È fondatore dell’Associazione e della rivista di poesia Periferie. Dirige il Centro di documentazione della poesia dialettale “V. Scarpellino”. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Il paese e Torino, (Salemi, 1985); per le Edizioni Cofine: I frutte cirve (1986), Frutte cirve e ammature (2001), Tor Tre Teste ed altre poesie: 1968-2005 (2005), La Cruedda (2012) e le raccolte citate in questo articolo.

 

R. V.


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