Categorie: Cronaca
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Efferato omicidio di via Igino Giordani, il dolore, la preoccupazione e le esortazioni del cardinale Agostino Vallini

“Invertire la rotta si può. La Chiesa di Roma ne avverte la grande responsabilità”

La nefandezza di quanto recentemente accaduto in via Igino Giordani a Verderocca, lo scenario assurdo e le modalità estreme di bruta e calcolata violenza nei quali è stato assassinato un giovane, da parte di altri giovani, che hanno scosso profondamente tutti, non potevano non far sentire la voce proveniente dalla Madre e Maestra nella persona del Cardinale Agostino Vallini vicario del Santo Padre per la diocesi di Roma che così ha affermato:

Cardinale-Vallini«Fatti così crudeli rappresentano un segnale allarmante, non nuovo, anche se sconcertante per le modalità efferate e per l’assenza di un movente, ridotto alla curiosità del vedere “l’effetto” della morte ma a danno degli altri». E ancora: «Di fronte all’umiliazione della vita umana e alla profonda violazione inferta alla dignità dell’uomo la comunità cristiana non può restare indifferente, ma direi che tutti sono chiamati ad un sussulto di responsabilità: le istituzioni, le agenzie educative, i mezzi di comunicazione. C’è un “di più” da mettere in gioco nel proprio impegno di ogni giorno sul terreno dell’educazione delle nuove generazioni, in una corale azione che veda impegnati la Chiesa, le famiglie, la scuola e ogni uomo e donna di buona volontà». Perché «restare inerti significherebbe assecondare  la deriva di una cultura del nulla che manifesta sempre più i suoi segnali di morte»

«Inoltre, la constatazione che anche la droga e l’alcol figurino tra i protagonisti della vicenda – continua il cardinale Vallini – dimostra quanto sia ormai offuscata la cultura della vita e il rispetto per se stessi e per gli altri. C’è al fondo la fatica di individuare un senso autentico per la propria vita, un male di vivere che si manifesta in un individualismo potente e a volte prepotente, un profondo narcisismo, un consumismo esasperato, la ricerca di un sesso sfrenato, l’idea che tutto sia possibile perché è l’individuo stesso a definire i confini stessi del bene e del male, la negazione di ogni speranza.»

Di fronte all’umiliazione della vita umana e alla profonda violazione alla dignità dell’uomo, il cardinale vicario esorta la comunità cristiana le istituzioni, le agenzie educative, i mezzi di comunicazione ad un sussulto di responsabilità e mettere in gioco il proprio impegno sul terreno dell’educazione delle nuove generazioni, in una corale azione che veda impegnati la Chiesa, le famiglie, la scuola e ogni uomo e donna di buona volontà.

«Invertire la rotta si può – conclude il cardinale vicario -, si deve, sostenendo i genitori nel cammino dell’educazione. La Chiesa di Roma ne avverte la grande responsabilità, e non mancherà di tenere alta l’attenzione sui temi educativi, anche in questo Anno giubilare. Educare a una “vita buona” è una speciale opera di misericordia. A questo tema il nostro settimanale diocesano Roma Sette dedicherà domenica prossima una ulteriore riflessione».


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