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Incendio in residence di immigrati a Roma

Morto un cittadino straniero. Tre feriti in modo grave

Tragedia all’alba di questa mattina 24 gennaio in un residence abitato per lo più da immigrati in via Pieve di Cadore, nella zona di Monte Mario. Un’esplosione, forse a causa di una bombola di gas, ha provocato la morte di un cittadino straniero non ancora identificato. Altre tre persone sono rimaste ferite a causa dell’incendio, due delle quali in modo grave. Due sono state trasportate in codice rosso al Policlinico Gemelli e una in codice giallo all’ospedale San Filippo Neri. Tutti i feriti sarebbero italiani. Una delle due persone trasportate in gravi condizioni è un agente di polizia di 40 anni, ferito durante le operazioni di soccorso.

“Non si tratta di una notizia di semplice cronaca, questa”. Dichiara in una nota Marta Bonafoni, Vice capogruppo di Per il Lazio al consiglio regionale. “Da quello che sta emergendo, infatti, le condizioni di vita in quello stabile sarebbero al limite della dignità umana. Così ci raccontano dal XIV municipio.

Immigrati e italiani bisognosi (specie studenti), sono costretti a vivere dentro dei loculi, delle specie di arnie dove il rischio tragedia è altissimo. A quanto ci risulta, il Residence è di proprietà di un privato che (dietro pagamento di affitto, naturalmente) ha acconsentito al sovraffollamento del locale. Una situazione che andrebbe avanti dagli anni 70: il Municipio, infatti, sostiene che la questione si trova da tempo sotto la lente di ingrandimento delle istituzioni locali.

E’ indispensabile intervenire per fare piena luce sulle condizioni di vita del Residence: una specie di buco nero in mezzo ai palazzi della ‘Roma bene’. Una vergogna. Il fatto di oggi dimostra come l’emergenza abitativa sia una delle piaghe della nostra città, una priorità da risolvere con estrema urgenza.
Esprimo la mia vicinanza alla famiglia della giovane vittima e a tutti i feriti”.


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