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Terrore in casa al Trullo: prende a calci e pugni la moglie, arrestato 43enne

Tra le mura domestiche anche una pistola Smith & Wesson calibro 22, con matricola abrasa

Era una notte come tante in via Porzio, nel quartiere Trullo a Roma, ma per una donna di 47 anni si è trasformata nell’ennesimo incubo. Stavolta, però, il terrore ha avuto un epilogo diverso.

Un grido d’aiuto, una chiamata ai Carabinieri e l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine hanno messo fine a mesi di violenze subite in silenzio.

I militari della Stazione di Roma Trullo, con il supporto dei colleghi di Villa Bonelli, sono arrivati in pochi minuti. Ad attenderli, una donna scossa e impaurita, con il volto segnato dalla paura più che dai colpi.

Con voce tremante ha raccontato ciò che per troppo tempo aveva sopportato: il marito, un uomo di 43 anni con precedenti e affetto da disturbi della personalità, l’aveva aggredita con calci e pugni per futili motivi. E non era la prima volta.

Mesi di soprusi, botte, insulti. Ma questa volta qualcosa è cambiato. La donna ha trovato la forza di denunciare, di spezzare il silenzio e chiedere aiuto.

I Carabinieri, raccolta la sua testimonianza, hanno deciso di perquisire l’abitazione. Quello che hanno scoperto ha reso il quadro ancora più inquietante: nascosta tra le mura domestiche c’era una pistola Smith & Wesson calibro 22, con matricola abrasa e munizioni pronte all’uso. Un’arma clandestina, un pericolo latente tra quelle mura già cariche di tensione.

Quando gli uomini dell’Arma hanno comunicato la scoperta al 43enne, l’uomo è esploso in un violento attacco d’ira. Urlava, si agitava, fino a rendere necessario il trasporto d’urgenza all’ospedale San Camillo Forlanini per ricevere assistenza medica.

La giustizia, però, ha fatto il suo corso. Raccolti gli elementi necessari, in accordo con la Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri hanno arrestato l’uomo e lo hanno posto agli arresti domiciliari in una residenza diversa da quella della moglie. L’arresto è stato convalidato.

Per la donna, forse, questa è la fine di un incubo. Ma la strada per ricostruire la propria vita sarà ancora lunga


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