Brutta aria per Matteo 1- Brutta aria per Matteo 2 – Il bue e l’asino

Fatti e misfatti di febbraio 2016
Mario Relandini - 14 Febbraio 2016

Brutta aria per Matteo 1

“L’economia italiana non va – secondo i dati dell’Istat, ma anche secondo i dati dell’Unione europea – e non sembra possa andare se non un insufficiente filino meglio nei prossimi mesi. Ma è quello che pensano, anche, gli italiani. Un sondaggio di “Eumetra”, infatti, ha dato questi risultati: il 37% è molto preoccupato, per la situazione attuale e di prospettiva, e il 50% è preoccupato abbastanza. Quanto poi, nello specifico, sta facendo il Governo il 41% ritiene che stia agendo, ma non in modo efficace, e il 36% che stia non agendo perché troppo impegnato su altri temi”.

Quello che dovrebbe più impensierire il “premier” Renzi, tuttavia, è che – sempre secondo il sondaggio di “Eumetra” – ben il 58% dell’elettorato pd esprime insoddisfazione per l’operato del suo Governo: il 36% perché non sta agendo in modo efficace e il 22% perché distratto da tematiche non economiche. A testimonianza, dunque, che il Matteo può anche trovare in qualche modo, in Parlamento, una maggioranza che lo sostenga, ma sta perdendo progressivamente, Maremma elettorale, la maggioranza dei cittadini votanti il Pd. Che come Presidente del Consiglio potrebbe pure non interessargli, ma come segretario del partito sì.

Brutta aria per Matteo 2

“Nel Pd, dove si è sempre avuto buon fiuto, sarebbe montando una insoddisfazione sempre più pesante nei confronti del Renzi soprattutto “premier”. Addirittura – secondo quanto scritto dal direttore del “Foglio” – gli ex Enrico Letta, Romano Prodi e Massimo D’Alema, pur nella ovvia discrezione, starebbero lavorando per insediare un tecnico, un altro, alla guida del Governo. Mentre c’è da sottolineare sia l’atteggiamento molto poco “amichevole”, già da tempo, del settimanale “L’Espresso” sia il monito del preoccupato “babbo Napolitano” ad andarci più piano nei confronti dell’Europa e della Cancelliera tedesca Merkel”.

E il Matteo? Rabbiato sì, al di là della sua facciata sempre ottimista e decisionista fino all’arroganza, ma già al lavoro per non cadere con il didietro in terra. Per assicurarsi, anzi, una poltrona ancora più prestigiosa: quella di presidente dell’Unione europea. Risultato per il quale ha cominciato a contattare, trattare e brindare con le più alte cariche di alcuni Stati membri. I quali, però, gli hanno stretto la mano, gli hanno dato qualche pacca sulle spalle, hanno fatto “cin cin”, ma non gli hanno purtroppo assicurato nulla. Brutta aria o, perlomeno non bella, sì, per Matteo Renzi.

Il bue e l’asino

Matteo Renzi press conference, Rome“L’Europa – ha detto Renzi a quell’attuale Presidente dell’Europarlamento, Martin Schultz, che lui ritiene suo amico – deve occuparsi un po’ meno delle regole sulle banche e un po’ di più di lavoro e di famiglia”.

Più che giusto e obiettivamente condivisibile. Peccato, però, che il Matteo, prima di bacchettare a ragione l’Europa, non bacchetti a ragione se stesso. Perché lui, specialmente in quest’ultimo periodo, mentre ha salvato quaattro banche e non ha salvato decine di migliaia di loro risparmiatori, mentre ha varato un maxidecreto confermando nuove regole per gli istituti di credito ha stralciato e rinviato le misure per risarcire i risparmiatori già danneggiati o eventualmente danneggiandi. E, nel preoccuparsi a fondo del sistema bancario, dunque, non si è preoccupato di misure a favore, ad esempio, tanto di quelle piccole e medie imprese che sono sempre state il punto di forza dell’economia italiana quanto di quelle famiglie sempre più in difficoltà. Cosicché la disoccupazione è tornata a salire e le famiglie in stato di povertà a raggiungere i quattro milioni. Renzi all’ l’Europa, insomma “il bue che dice cornuto all’asino”.


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