Il SUPU (Sindacato Unitario Personale in Uniforme), al quale aderiscono tutti gli Uomini e Donne che vestono un’uniforme, sia in servizio che in congedo, “appreso - così afferma in un…
Giochi di morte – Quei gufi di Londra – Presi, anzi no
Fatti e misfatti di febbraio 2016Giochi di morte
“Dopo che due importanti e più che necessari presidi sanitari sono stati distrutti – a Maarat e ad Azaz – nessuno ha voluto riconoscere la propria responsabilità: la Siria ha incolpato gli americani, gli americani hanno incolpato la Siria, la Turchia ha incolpato i russi, i russi hanno incolpato aerei non identificati”.
Un cinico “gioco dei quattro cantoni” che, comunque, ha ucciso un centinaio di persone, ne ha fatte saltare in aria decine con le flebo ancora attaccate e ne ha ferite un numero ancora imprecisato. Un “gioco dei quattro cantoni” al quale – fatto a sua volta molto grave – si sta contrapponendo, al lordo dei “bla bla” che continuano a moltiplicarsi senza alcun effetto, il “gioco del nascondino” dell’Unione europea. Loro tutti, insomma, a giocare. Chi con le armi, chi con le parole. E, intanto, l’Isis continua a vivere e la povera gente innocente continua a morire. Le Nazioni Unite continuano a giocare a “tresette col morto” e il loro inviato, Staffan De Mistura, a girare inutilmente come una trottola. Complimenti.
Quei gufi di Londra
“La fortuna del “premier” italiano Renzi – ha scritto l’autorevole quotidiano britannico “Financial Times” – sembra si stia ormai esaurendo… Ci sono problemi che minacciano di travolgere la sua amministrazione con l’economia che non si sta riprendendo come atteso e le banche più colpite in Europa… Potrebbe crearsi una situazione più cupa di quanto previsto da molti”.
Il “premier” italiano Renzi, nel secondo anniversario del suo Governo, non avrebbe potuto ricevere auguri peggiori. Povero Matteo: si sapeva dei corvi della Torre di Londra, ma non ancora dei gufi del “Financial Times”.
Presi, anzi no
“Il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano – dopo la figuraccia dei due rumeni evasi dal carcere romano di Rebibbia usando la lima per tagliare le sbarre e un lenzuolo per calarsi dal muro di cinta – aveva però garantito prontamente: “Abbiamo messo in campo una “task force” per riacciuffarli immediatamente”. Di lì a qualche ora, poi, l’annuncio trionfale: “Li abbiamo presi”. Dopo un po’, però, “no, non erano loro. Quei due li abbiamo rilasciati. Le ricerche continuano””.
Le ricerche, sì, stanno ancora continuando. Angelino Alfano, meschineddu: l’aveva presi, anzi no.