

Lo scorso 27 giugno, il presidente del Municipio delle Torri, Nicola Franco, ha firmato un’ordinanza che segna una svolta: piazza chiusa, panchine rimosse, area messa in sicurezza
A nulla sono serviti i blitz dei carabinieri. Per riportare legalità e decoro in quella che era diventata una piazza simbolo del degrado a Grotte Celoni, il VI Municipio ha deciso di intervenire con una misura drastica: chiudere fisicamente l’area.
Una decisione senza precedenti, arrivata dopo mesi di segnalazioni e proteste da parte dei residenti, ormai esasperati. La piazzetta all’incrocio tra via Raffaele de Ferrari e via Acquaroni, a due passi dalla fermata della metro C, era diventata un punto critico.
Qui, quotidianamente, si ritrovavano decine di persone – molti ospiti dei vicini centri di accoglienza straordinaria Casilino 1 e 2 – protagonisti, secondo chi abita in zona, di comportamenti molesti e spesso al limite della legalità.
C’è chi beve tutto il giorno, chi urla e minaccia i passanti. Alcuni accendono falò improvvisati, altri lanciano bottiglie di vetro sui terrazzi delle abitazioni circostanti. Inutile l’arrivo delle forze dell’ordine: la situazione tornava rapidamente fuori controllo.
Così, lo scorso 27 giugno, il presidente del Municipio delle Torri, Nicola Franco, ha firmato un’ordinanza che segna una svolta: piazza chiusa, panchine rimosse, area messa in sicurezza con barriere fisiche come new jersey e reti metalliche. L’operazione è stata eseguita il 30 giugno. Ora la piazzetta è blindata.
Una mossa decisa, spiega l’amministrazione, per fermare “aggressioni verbali, spaccio, accensioni di fuochi e violazioni igienico-sanitarie” che avevano trasformato lo spazio pubblico in una zona off-limits.
Il tempismo non è casuale. Oggi 3 luglio, è stato convocato un consiglio municipale straordinario per discutere proprio delle criticità di Grotte Celoni, divenute ormai croniche. La chiusura della piazza è il primo segnale di un cambio di passo.
Ma per i residenti, che chiedono da tempo più sicurezza e presidi fissi delle forze dell’ordine, resta da capire se il provvedimento sarà davvero efficace o se il degrado si sposterà semplicemente di pochi metri.
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