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Lazio – Bologna 3-0: sesta vittoria su sette partite disputate tra le mura amiche

I biancocelesti vincono ancora e restano al secondo posto nel gruppo di testa

Bella e vincente la Lazio di Baroni che infila la quinta vittoria consecutiva in campionato e tiene il passo delle altre (Inter, Atalanta, Fiorentina e Napoli) tutte vincenti durante il week end.

E pensare che, solo qualche giorno fa, il centrocampo della Lazio si era spaccato in due: Guendouzi finito tra le fila del centrocampo francese, Rovella in quello italiano. I due si erano anche scontrati durante la partita, con il francese che rimaneva a terra per il colpo subito e Rovella che gli intimava di rialzarsi.

Ma per fortuna della Lazio, e per la gioia dei tifosi laziali, i due tornano a formare il centrocampo laziale nella tredicesima giornata di campionato nella sfida che vede opporsi ai romani il Bologna. Difficile dire se questo è il duo di centrocampo più forte della serie A ma sicuramente, in questo momento, è il più in forma.

Guendouzi e Rovella sono stati individuati da Baroni come i pilastri su cui costruire la squadra e la sua proposta di gioco. Inesauribili, partecipano con una disinvoltura quasi imbarazzante alle due fasi, mostrando grande vivacità nelle giocate offensive ed estrema risolutezza nelle chiusure difensive.

Non a caso Baroni non ci ha rinunciato quasi mai fino a questo momento, sapendo bene che i due centrocampisti rappresentano insieme la compattezza e l’equilibrio tattico della squadra.

Ma i pilastri del centrocampo laziale non sono gli unici segreti della squadra di Baroni. Ieri durante l’incontro con i felsinei si sono visti almeno altri due elementi che vale la pena sottolineare.

Il primo è la capacità di questa squadra di costruire le proprie vittorie a partire da chi subentra dalla panchina. Anche ieri, infatti, la Lazio sblocca la gara con il subentrato Gigot al posto di Romagnoli e la chiude con il tiro del subentrato Dele-Bashiru che certifica il 3 a zero finale.

Ma Gigot e Dele-Bashiru non solo sono due giocatori subentrati ma anche due dei giocatori che fino a questo momento hanno collezionato il minor numero di minuti giocati nella rosa della squadra biancoceleste.

Il secondo elemento che vale la pena sottolineare è che in questo momento la Lazio gira bene indipendentemente da chi entra in campo. Questo aspetto si era già intuito nelle ampie rotazioni operate da Baroni tra le partite giocate in campionato e quelle giocate in coppa, in cui – come si dice in questi casi – pur modificando l’ordine dei fattori il risultato non cambia.

Ieri, di fronte all’assenza di uno come Nuno Tavares (otto assist per lui fino a questo momento), più di qualche addetto ai lavori aveva sottolineato la grave perdita per la squadra romana. Eppure, la Lazio vince e lo fa sfondando, come in occasione del secondo goal, a sinistra, abituale terreno di caccia di Tavares, con la catena laterale formata da Pellegrini e capitan Zaccagni.

Nella cronaca della partita Baroni insiste con il 4-3-3 con Vecino schierato in fase offensiva più avanzato del duo Guendouzi-Rovella con Pedro a destra e Zaccagni a sinistra a completare il tridente dietro Castellanos. Dietro, visto il forfait di Tavares, la Lazio schiera Lazzari e Pellegrini sulle fasce con Gila e Romagnoli al centro di fronte a Provedel.

Italiano dal canto suo deve rinunciare a Skorupski in porta, sostituito da Ravaglia, e Ndoye, che lascia spazio a Karlsson, in una trequarti composta anche da Odgaard e Orsolini. Subito dietro, il Bologna schiera Freuler e Pobega e in difesa De Silvestri, Beukema, Lucumì e Miranda. Castro è l’unica punta.

La Lazio parte forte imponendo un grande ritmo alla gara. I giocatori del Bologna danno l’impressione di soffrire le iniziative dei laziali ma soprattutto incontrano difficoltà nello sviluppo del gioco, continuamente interrotto dall’efficace pressing dei giocatori biancocelesti.

La Lazio è pericolosa, soprattutto dalla destra, con le incursioni di Lazzari che prova in un paio di occasioni a pescare i compagni a rimorchio ma è attenta la difesa bolognese a chiudere gli spazi.

Lazio pericolosa anche nelle rapide ripartenze con Castellanos che calcia da 40 metri per sorprendere il portiere del Bologna troppo avanzato rispetto alla porta, ma soprattutto con Guendouzi che lanciato in porta da una splendida apertura di Castellanos, finisce per perdere l’attimo per calciare proprio di fronte a Ravaglia.

L’episodio che cambia il corso della partita arriva al trentacinquesimo, quando viene espulso Tommaso Pobega per doppia ammonizione, con il secondo giallo comminato per un intervento in netto ritardo su Guendouzi.

Proprio allo scadere del primo tempo la Lazio sfiora il vantaggio. Vecino riceve in area e subito scarica all’indietro per Zaccagni. Il capitano della Lazio a sua volta riesce a servire Luca Pellegrini che viene anticipato subito prima di calciare da un grande intervento difensivo di Orsolini.

Il secondo tempo si apre con tre sostituzioni: due da parte dei felsinei e una da parte della Lazio. Per il Bologna escono Karlsson e Orsolini che lasciano il posto a Moro e Urbański. Per la Lazio entra Gigot per l’acciaccato Romagnoli. Il Bologna, anche se con un uomo in meno, mantiene uno schieramento abbastanza offensivo con due uomini (Castro e Odgaard) in linea avanzata.

Dopo una occasione importante di testa su assist di Vecino, fallita di Castellanos, la Lazio comincia a macinare gioco. Il Bologna compatto cerca di togliere tutti gli spazi ai laziali e sembra riuscirci abbastanza bene fino all’ingresso di Dia (schierato da Baroni al posto di Vecino) che ha il merito di scombinare le carte in tavola, soprattutto sulla trequarti, alla squadra bolognese.

Passano, infatti, solo 5 minuti e Dia trova il goal di testa su una bella iniziativa del solito Rovella che verticalizza di prima intenzione per Castellanos, che crossa subito al centro per il senegalese. Rapuano, arbitro del match, annulla però per fuorigioco dell’attaccante argentino.

Tre minuti dopo, smaltita la delusione per il goal annullato, la Lazio segna davvero con una conclusione ravvicinatissima di Gigot su angolo perfetto di Zaccagni.

Ed è proprio il capitano che quattro minuti più tardi, dopo un bello scambio con Pellegrini, si accentra verso l’area bolognese e con un preciso fendente piazza la palla del due a zero alla sinistra di Ravaglia.

Cala il sipario sulla partita, con un Bologna ormai incapace di reagire visto il passivo di due goal e l’uomo in meno.

C’è solo il tempo per la ciliegina sulla torta per Lazio che oltre lo scadere, in pieno recupero, trova il terzo goal con Faruq Dele-Bashiru subentrato da soli sette minuti a Castellanos.

A questo punto può partire la festa all’Olimpico per una Lazio davvero in salute sempre più protagonista in Italia e in Europa.


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