

Sul posto i vigili del fuoco, le operazioni di spegnimento si sono protratte per tutta la notte. Da accertare le cause
Il cielo sopra il mare si è tinto di rosso nella notte tra venerdì e sabato. Un rogo ha inghiottito l’ex Faber Village, lo stabilimento balneare sul lungomare Paolo Toscanelli, lasciando dietro di sé solo macerie annerite e un odore acre che ancora oggi impregna l’aria. Un incendio feroce, l’ennesimo, che riaccende la paura sul litorale romano e solleva più di un dubbio sulle sue cause.
L’allarme è scattato poco dopo le 21:00 del 20 giugno. In pochi minuti, le fiamme hanno avvolto la struttura, rendendo necessario l’intervento massiccio dei vigili del fuoco con numerose squadre in campo (11A, 13A, TA/6, 1C, AB/13, AB/10). Le operazioni si sono protratte per tutta la notte.
Nessuno è rimasto ferito, ma la struttura è stata completamente distrutta.
Un déjà-vu inquietante. Già a febbraio, lo stabilimento – un tempo simbolo della movida sul mare, poi bene confiscato al clan Fasciani – era stato colpito da un incendio.
Un mese dopo, nel giro di pochi giorni, un piromane aveva dato alle fiamme altri cinque stabilimenti sul litorale. Ora le fiamme sono tornate, puntuali e silenziose come una minaccia.
Secondo quanto emerso, l’ex Village era chiuso e senza assegnatari dopo che il bando per la gestione era andato deserto ad aprile. Da tempo, si racconta che lì avessero trovato riparo alcuni senza dimora.
Proprio uno di loro è stato visto allontanarsi poco prima dell’arrivo dei soccorritori. Ma al momento nessuna pista è esclusa: tra le ipotesi, torna prepotente quella del dolo.
Emanuela Droghei, consigliera regionale del Partito Democratico, è netta: “Non si può più parlare di coincidenze. Ostia è diventata il bersaglio di un attacco sistematico, che mina la libertà economica e la credibilità delle istituzioni. Il Village non era solo uno stabilimento, ma un simbolo del riscatto dalla criminalità, restituito alla collettività”.
La consigliera parla di un’escalation che chiama in causa tutte le istituzioni: “Serve una risposta unitaria e senza ambiguità, fatta di progetti concreti, presenza civile e rigenerazione vera. Senza legalità, nessun rilancio è possibile. E chi minimizza, è complice”.
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.