

Sul litorale romano, l’inverno è solo una parentesi. Le onde continuano a lambire la riva, le cabine chiuse scricchiolano al vento, e i chioschi, silenziosi, aspettano di tornare a vivere.
Ma dietro questa quiete apparente si consuma una battaglia sotterranea, fatta di carte bollate, sentenze e decisioni politiche ancora sospese.
Il primo maggio è una data cerchiata in rosso sul calendario: è allora che il sindaco firma l’ordinanza che dà il via alla stagione balneare. Ma a Ostia, più che al sole e agli ombrelloni, in molti pensano alle concessioni, ai diritti negati, alle promesse mai mantenute.
La scorsa estate si è chiusa con un colpo di scena: il Comune ha affidato in maniera diretta la gestione della maggior parte degli stabilimenti, permettendo agli storici concessionari di restare al timone.
Una mossa obbligata, dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato le proroghe automatiche. Ma questa decisione ha lasciato fuori chi, nel 2020, aveva vinto regolarmente il bando indetto dalla giunta Raggi.
Ora, sei di quei vincitori hanno deciso di far valere i propri diritti in tribunale e il TAR ha dato loro ragione. Il Municipio, a guida PD, aveva congelato la gara nel 2021 con un provvedimento d’urgenza, ma i giudici hanno stabilito che la sospensione non era legittima.
Adesso il Campidoglio si trova di fronte a un bivio: riassegnare le concessioni ai vincitori del bando o confermare le assegnazioni dirette agli ex gestori?
Nei giorni scorsi, i sei ricorrenti hanno incontrato l’assessore al Demanio Marittimo, Alessandro Trombetti, e sono usciti con la sensazione di essere a un passo dall’aggiudicazione.
Ma il Campidoglio è davvero pronto a dare loro il via libera? Fonti vicine all’assessorato al Patrimonio non sembrano così convinte.
Il timore è quello di aprire un vaso di Pandora: se si riconoscesse il diritto di questi sei operatori, cosa impedirebbe agli altri vincitori del bando – circa venti – di reclamare gli stabilimenti a loro volta?
La situazione è sempre più intricata e il tempo stringe. Se il Campidoglio non troverà presto una soluzione, il rischio è che l’estate si apra sotto il segno del caos.
Sullo sfondo, gli imprenditori del settore attendono risposte, mentre la spiaggia di Ostia si trasforma in un campo di battaglia burocratico. La stagione balneare si avvicina, ma chi avrà davvero il diritto di aprire gli ombrelloni?
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