

Alla vigilia della Giornata internazionale della donna, l’8 marzo, arriva un dato che fa riflettere: il numero di infortuni sul lavoro che ha colpito le lavoratrici nel Lazio è in forte crescita.
A lanciare l’allarme è la Cgil di Roma e Lazio, che registra un aumento significativo delle denunce, soprattutto nelle province di Roma e Frosinone.
Nel 2024, sono state 16.449 le donne coinvolte in incidenti sul posto di lavoro, 377 in più rispetto all’anno precedente. A Roma e Frosinone l’impennata è particolarmente marcata, con 216 e 174 casi in più rispetto al 2023.
Questo quadro preoccupante si inserisce in una realtà ancora più drammatica: il Lazio è la regione con il più alto numero di morti sul lavoro in Italia.
Complessivamente, le denunce di infortunio sono salite a 41.413, con un incremento di 1.045 casi rispetto all’anno scorso.
Ecco la distribuzione degli incidenti sul territorio:
Roma: 13.216 denunce
Latina: 1.231
Frosinone: 941
Viterbo: 645
Rieti: 396
Le professioni più colpite dagli infortuni sono quelle che richiedono un contatto diretto con il pubblico o uno sforzo fisico costante.
A subire il maggior numero di incidenti sono le lavoratrici del comparto socio-sanitario, con 2.712 denunce. Seguono:
Commercio al dettaglio: 1.041 casi
Ristorazione: 969
Servizi di pulizia: 838
L’età delle vittime racconta un’altra storia significativa: il 43% delle lavoratrici coinvolte ha tra i 50 e i 64 anni, il 29% tra i 35 e i 49, il 16% tra i 25 e i 34, mentre l’8% ha tra 16 e 24 anni. Nel 3% dei casi, invece, si tratta di donne over 65.
Secondo la Cgil, il numero di infortuni reali potrebbe essere ancora più alto. La precarietà dei contratti, la paura di perdere il posto e le condizioni di lavoro spesso proibitive spingono molte donne a non denunciare gli incidenti subiti.
Proprio per questo, in data 7 marzo, il sindacato incontrerà la Regione Lazio per affrontare il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’obiettivo è ottenere misure concrete per proteggere le lavoratrici, soprattutto in quei settori dove gli episodi di violenza e le aggressioni sono sempre più frequenti.
La denuncia della Cgil ha scatenato un acceso dibattito tra le forze politiche regionali. Claudio Marotta (Sce) chiede una maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro per le donne, attraverso campagne di sensibilizzazione e un’applicazione più efficace delle norme esistenti.
Anche la dem Marta Bonafoni si schiera a fianco del sindacato, chiedendo di rafforzare le tutele per le lavoratrici e promuovere una cultura del lavoro più sicura.
Per Eleonora Mattia (Pd), la soluzione passa da più investimenti per garantire un’occupazione femminile stabile e dignitosa, oltre all’applicazione di leggi regionali su parità salariale e sicurezza nei luoghi di lavoro.
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