Roma, niente artisti di strada fino al 2026: scatta la protesta

A decretarlo è stata una delibera del Municipio I, che ha bandito gli artisti di strada dal cuore pulsante della Capitale, vietandone la presenza nell’intera ZTL del Tridente fino al 31 dicembre 2025

Fino a qualche mese fa, passeggiare lungo via del Corso significava immergersi in un’atmosfera vibrante: note di chitarra che si intrecciavano con il vociare della folla, acrobati che strappavano sorrisi ai passanti, pittori intenti a trasformare un angolo di strada in una piccola galleria a cielo aperto. Oggi, invece, il silenzio ha preso il sopravvento.

A decretarlo è stata una delibera del Municipio I, che ha bandito gli artisti di strada dal cuore pulsante della Capitale, vietandone la presenza nell’intera ZTL del Tridente fino al 31 dicembre 2025. Una misura drastica, motivata dall’esigenza di garantire ordine e sicurezza in vista del Giubileo, che ha però scatenato una vera e propria rivolta tra i busker romani.

Una petizione per riportare l’arte in strada

Oltre cinquemila persone hanno già firmato una petizione per chiedere il ritorno degli artisti nelle piazze e lungo le vie del centro. La richiesta è chiara: revocare il divieto e consentire di nuovo le esibizioni, restituendo a Roma quel tocco di magia che da sempre la contraddistingue.

Al momento, il regolamento prevede solo una quindicina di aree consentite, con circa venticinque postazioni nell’area Unesco.

Ma c’è un problema: in questi spazi non è permesso l’uso di alcun amplificatore, neanche di piccole dimensioni. Una limitazione che, di fatto, esclude molti musicisti dalla possibilità di esibirsi.

“Siamo un valore aggiunto, non un problema”

I busker non ci stanno. Il Co.ra.s. (Comitato romano artisti di strada) ha lanciato un appello al sindaco Roberto Gualtieri e all’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio, chiedendo di ripensare la decisione e riaprire le piazze alla musica e allo spettacolo dal vivo.

“Non possiamo credere che la nostra presenza possa disturbare i pellegrini”, affermano gli artisti. “Semmai, siamo un valore aggiunto, un elemento di bellezza e allegria che arricchisce l’esperienza di chi visita Roma”.

Un messaggio lanciato in una data simbolica: il 25 febbraio, Giornata internazionale degli artisti di strada. Una ricorrenza che affonda le radici nella storia, celebrando il giorno in cui, nel 1545, nacque la prima compagnia di commedia dell’arte, che trasformò le esibizioni di piazza in una vera e propria forma teatrale.

Un nuovo regolamento in arrivo?

Il Municipio I ha già inviato una bozza di regolamento all’assessorato capitolino alla Cultura, ma il documento deve ancora essere ufficializzato e, se necessario, modificato. Fino ad allora, il divieto resta in vigore, lasciando le strade del centro prive di quella vitalità artistica che le ha rese uniche nel mondo.

Ma la battaglia dei busker non è finita. Il loro obiettivo è chiaro: riportare la musica, l’arte e l’intrattenimento tra le vie della città eterna. Roma, dicono, senza artisti di strada è solo un po’ più spenta.


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