“Sant’Antonio di Padova. Le eresie del XII e XIII secolo”

Al Seminario del Prof. Antonio Saccà. Presso il centro anziani Portonaccio ed il centro culturale Gabriella Ferri, in Roma

Altre due lezioni, del Prof. Antonio Saccà, del Seminario dedicato a: “Eroi. Santi. Capi. Dannati”.

Martedì 19 novembre 2019, alle ore 17.00, presso il centro anziani Portonaccio, in via F. Meda 147; e mercoledì 20 novembre 2019, alle ore 17.15, presso il centro culturale “Gabriella Ferri”, con ingressi sia da via G. Galantara 7 che da via delle Cave di Pietralata 76 (con possibilità di parcheggio interno), il Prof. Saccà ci parlerà di: “Sant’Antonio di Padova. Le eresie del XII e XIII secolo”.

Antonio di Padova, al secolo Fernando Martins de Bulhões (Lisbona, 15 agosto 1195 – Padova, 13 giugno 1231), è stato un religioso e presbitero portoghese appartenente all’Ordine francescano, proclamato santo da papa Gregorio IX nel 1232 e dichiarato dottore della Chiesa nel 1946.

Da principio, canonico regolare a Coimbra dal 1210, poi dal 1220 frate francescano.

Viaggiò molto, vivendo prima in Portogallo, quindi in Italia e in Francia.

Nel 1221 si recò al Capitolo Generale ad Assisi, dove vide e ascoltò di persona san Francesco d’Assisi.

Terminato il capitolo, Antonio fu inviato a Montepaolo di Dovadola, nei pressi di Forlì.

Fu dotato di grande umiltà, ma anche di grande sapienza e cultura, per le sue valenti doti di predicatore, mostrate per la prima volta proprio a Forlì nel 1222.

Antonio fu incaricato dell’insegnamento della teologia e inviato dallo stesso san Francesco a contrastare in Francia la diffusione del movimento dei catari, che la Chiesa di Roma giudicava eretico. Fu poi trasferito a Bologna e quindi a Padova.

Morì all’età di 36 anni. Rapidamente canonizzato (in meno di un anno) il suo culto è fra i più diffusi del cattolicesimo.

 

 

Le eresie medievali. Sin dall’XI secolo, in tutta Europa, ma soprattutto in Francia e in Italia centro-settentrionale, avevano preso vigore alcuni movimenti religiosi popolari che contestavano gli interessi temporali e materiali del clero; respingevano i dogmi, la mediazione dei sacerdoti e i sacramenti.

Proponevano inoltre l’uguaglianza sociale tra i lavoratori e i signori, mettendo quindi in discussione il fondamento stesso della società medievale.

La Chiesa cattolica chiamava questi movimenti eresie. L’eresia è una dottrina che si oppone all’ortodossia (dal greco orthòs, «dritto», «giusto»), cioè alla retta e vera dottrina rivelata da Dio e annunciata dalla Chiesa.

È interessante osservare che la parola greca háiresis, da cui deriva eresia, in origine significava solo “scelta”. È nel linguaggio della Chiesa che háiresis diventa una scelta sbagliata, da estirpare.

 

Nelle immagini: Sant’Antonio di Padova ed eretici dati alle fiamme

 (Fonti e immagini: Wikipedia).

 

Pericle Eolo Bellofatto


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