Categorie: Cronaca
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26 mila paia di calzature Nike contraffatte sequestrate a Borghesiana

La maxi operazione dei vigili urbani del I Gruppo ha portato all'arresto di 4 immigrati di nazionalità cinese
I vigili urbani del I Gruppo Centro Storico hanno portato a termine quello che definiscono "il più grosso sequestro di scarpe sportive contraffatte mai effettuato a Roma". Oltre 26 mila paia di scarpe sportive Nike, sono state sequestrate in un deposito della Borghesiana, per un valore di 1 milione e 300 mila euro e destinate al mercato regolare e abusivo. Questo il resoconto della maxi operazione dei vigili urbani del I Gruppo che ha portato all’arresto di 4 cinesi. Gli agenti, agli ordini del comandante Buttarelli, la notte del 19 maggio scorso hanno fatto irruzione in un garage interrato in via Rometta 84, alla Borghesiana, nell’VIII municipio, trovando oltre ventiseimila paia di scarpe Nike, perfettamente contraffatte, contenute in migliaia di scatoloni di cartone stipate fino al soffitto.
Le quattro persone coinvolte, in regola con le norme sul soggiorno in Italia, sono state denunciate a piede libero per detenzione e vendita di prodotti contraffatti.
Tutta la merce sequestrata, che ha richiesto ai Vigili Urbani un impiego di ben nove autocarri, è di origine cinese, fatta arrivare in Italia all’interno di containers su navi approdate al porto di Napoli e da Napoli, poi, dirottata a Roma con dei Tir, destinata ad essere rivenduta tramite immigrati nordafricani, a numerosi venditori abusivi e verosimilmente anche a rivenditori autorizzati di pochi scrupoli.
Per evitare che i prodotti contraffatti fossero scoperti, gli scatoloni erano nascosti dietro una fila di imballaggi contenenti semplici padelle e tegami da cucina utili al depistaggio e allo scoraggiare ulteriori controlli. Ma stavolta gli agenti già sapevano cosa cercare e cosa avrebbero trovato nel garage ed il trucco non ha funzionato.
Da tempo i vigili del I Gruppo pedinavano quattro persone di nazionalità cinese, frequentemente presenti in zone della città dove il mercato della merce abusiva e contraffatta e’ più rigoglioso, quali Anagnina, Tuscolana, Porta Portese, Centocelle, Appia Nuova, Prenestina, Tor Bella Monaca, osservandone i movimenti e seguendone ogni spostamento, fino ad individuare, oltre alle abitazioni, il luogo dove detenevano la merce che poi rivendevano.
Secondo il comandante Buttarelli “tale operazione, finalizzata a contrastare l’abusivismo commerciale su strada ad un più elevato livello, colpendo direttamente i distributori della merce contraffatta prima ancora che arrivi ai rivenditori abusivi, dimostra in modo inequivocabile che il redditizio commercio di prodotti contraffatti è gestito a Roma prevalentemente dai cinesi.
Le indagini, pertanto, proseguiranno anche nei prossimi mesi in altre zone della città dove riteniamo esistano, sulla base degli elementi fino ad oggi acquisiti, altri consistenti depositi di merce contraffatta proveniente dalla Cina e direttamente gestiti, per l’appunto, da cinesi”.
Il bliz, infatti segue un’analoga operazione messa in pratica lo scorso mese di marzo al Pigneto, dove fu sequestrata un’ingente quantità di prodotti contraffatti.
Il Comandante Generale del Corpo, Angelo Giuliani, ha espresso "grande apprezzamento ai Vigili Urbani del I Gruppo per la rilevante operazione portata a termine". All’apprezzamento di Giuliani fa eco quello del sindaco Alemanno: "Esprimo grande soddisfazione per il sequestro delle ventiseimila paia di scarpe contraffatte che, se immesse sul mercato, avrebbero fruttato illeciti guadagni per oltre un milione e trecento mila euro. È un passo che chiarisce bene ciò che intendiamo per ‘tolleranza zero’ contro ogni forma di illegalità. L’operazione dei Vigili urbani, ai quali va il mio ringraziamento, insieme alle altre azioni messe a segno dalle forze dell’ordine negli ultimi giorni, è un segnale forte che dimostra come si stia dando piena attuazione alle indicazioni emerse dalle prime due riunioni del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza".
L’intera operazione sottolinea il dramma della contraffazione, un fenomeno che sta minando alle radici l’artigianato italiano, trovando sempre nuova linfa nella mano d’opera immigrata, nell’assenza di scrupoli dei rivenditori e delle imprese, ed infine e soprattutto, nelle leggi italiane, che volutamente nell’ambiguità alimentano commerci e scambi illeciti, che nell’assenza di norme precise e inequivocabili permettono un traffico umano e merceologico a discapito degli anelli più deboli e indifesi del sistema. Il controllo e lo sforzo dei nostri corpi armarti a tutti i livelli è di certo uno degli strumenti fondamentali per la lotta a questo meccanismo perverso della contraffazione, da colpire in tutte le sue manifestazioni ma non è l’unico mezzo. E’ necessaria una nuova legiferazione immediata ed efficace per chiudere tutti i possibili spazi di “vacatio legis” affinché i soggetti operanti in questa filiera non abbiano alcun modo di delinquere a discapito degli operatori del settore indifesi o “costretti” a delinquere dalla legge dei grandi numeri e dalla sleale concorrenza, ed infine non meno importante a discapito del consumatore finale.  

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