Action, Cobas e centri sociali, protestano presso la sede centrale di “Obiettivo lavoro”

A piazza Caprinica manifestazione per l’abolizione delle legge 30

Stamattina, un centinaio di attivisti di Action, Cobas e centri sociali, hanno occupato la sede centrale della società “Obiettivo lavoro” a piazza Caprinica, chiedendo “l’abolizione della legge 30 e la revisione degli accordi del welfare del 23 luglio scorso”. Queste le parole di Andrea Alzetta di Action che aggiunge: “in questa occasione lanciamo la consultazione precaria contro quegli accordi, per dire basta alla esternalizzazione dei servizi e alla pratica del lavoro interinale che crea soltanto clientelismo".

Grido comune “no al precariato”, “no ad un futuro di precarietà”, come recitano gli striscioni dei manifestanti. A sorvegliare la situazione, una netta schiera di forze dell’ordine, che limita i disagi che possono insorgere, ma che non cambia di certo una situazione davvero difficile. Infatti, gli accordi del 23 luglio, diminuiscono le pensioni, aumentano l’età pensionabile e, per l’appunto, la precarietà.

I manifestanti contestano il fatto che dall’1/1/2008 si andrà in pensione a 58 anni di età; dall’1/7/2009 a 59 anni e 36 di contributi; dall’1/1/2011 a 60 anni di età e 36 di contributi; fino ad arrivare a 61 anni con 36 di contributi dal 1/1/2013. Dal 2010 ogni tre anni saranno automaticamente rivisti al ribasso i coefficienti, così le pensioni (soprattutto quelle dei più giovani calcolate col metodo contributivo) subiranno una diminuzione del 6-8%; nel 2011 aumenteranno ancora dello 0,09% i contributi previdenziali a carico dei lavoratori.

La parte del protocollo del 23 luglio riguardante il mercato del lavoro, conferma le forme di lavoro a termine, contenute nella Legge 30 e nel Pacchetto Treu. Una situazione gravosa e molto difficile, per tutti. Una situazione che deve cambiare, perché senza certezze, non c’è futuro.

 


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