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Approvato il piano regolatore di Roma

Con 37 voti a favore e 20 contrari. Veltroni: scritta una pagina della storia capitolina

Con 37 voti a favore e 20 contrari il 12 febbraio è stata votata dal Consiglio comunale la ratifica del nuovo piano regolatore della città di Roma. La votazione è arrivata dopo un’estenuante giornata caratterizzata da una sospensione della seduta di quasi 6 ore e da diverse polemiche sul regolamento del consiglio comunale.

Fondamentale è stata l’approvazione della proposta presentata dal capogruppo del Partito democratico Pino Battaglia che ha invertito l’ordine dei lavori e ha permesso di votare prima la ratifica del piano e solo in un secondo momento i quasi 15 mila ordini del giorno presentati dal centrodestra.

«Oggi abbiamo scritto una pagina della storia di Roma – ha dichiarato il sindaco Walter Veltroni al termine della votazione – una città libera e che cresce rispettando il suo patrimonio più importante: il verde. Il 66% della nostra città è infatti occupata da aree verdi e questo strumento che abbiamo approvato oggi ci permetterà di salvaguardarlo anche in futuro. Con questo piano vogliamo creare una città che sia policentrica e riequilibrata».

I punti chiave del piano regolatore

È uno degli atti più importanti nella storia della capitale, come ha detto il sindaco Veltroni. Ed è la prima volta da 100 anni, dai tempi del sindaco Ernesto Nathan, che il Piano regolatore generale va all’approvazione in consiglio comunale.
Ecco i punti chiave:

I due terzi del territorio comunale vincolati a verde
Negli 87.700 ettari vincolati, sono entrati a far parte i 60 ettari di nuova acquisizione del parco di Aguzzano, i 35 del Parco delle Valli, i 20 del Parco Volusia, mentre stanno per iniziare le procedure di acquisizione dei 220 ettari del parco di Tormarancia.

La spinta al trasporto su ferro
Il piano conta 598 chilometri di binari e 298 stazioni. La tratta della metropolitana B1, Bologna-Conca d´Oro, e la linea C, Pantano-Mazzini, Clodio, hanno i cantieri aperti; la D, Bufalotta-Eur, è in corso di progettazione.

L’attenzione al recupero delle periferie
Le centralità: 10 delle 18 previste sono già state pianificate. Nell’ottica di città policentrica, i nuovi centri urbani di periferia hanno servizi e funzioni anche di alto profilo, come l´università e le strutture fieristiche. Campus universitari sorgeranno alla Sapienza, a Tor Vergata e a Roma Tre, dotati di alloggi per gli studenti e i poli sportivi. Le località prescelte sono le centralità di Pietralata, Tor Vergata e Valco di San Paolo. Il nuovo complesso di Tor Vergata, in particolare, si sviluppa su un´area di 53 ettari, prevede il Palanuoto per 4mila persone e il Palasport con tribune per 15mila spettatori. I Mercati Generali sulla via Ostiense diventano complesso polifunzionale per ragazzi, con mediateca, arena dello sport e della cultura, città dei sapori, terme moderne. Poi c’è l´ampliamento del Macro, il Museo di Arte Contemporanea di Roma, nel quartiere novecentesco Trieste-Salario, con una sala espositiva di 1.200 metri quadrati e una sala conferenze di 159 posti.

La salvaguardia della città storica
Non riguarda più solo il centro, ma quartieri sparsi per la città. Gli ettari di territorio tutelati passano da mille a 7mila. Sono oltre 25 mila i punti di interesse ambientale e archeologico censiti dalla Carta della qualità. Due i nuovi ponti: quello della Scienza, che collegherà Ostiense con Marconi, e quello della Musica, che sarà pedonale e ciclabile e collegherà piazza Gentile da Fabriano a lungotevere Cadorna.


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