Colli Aniene. Ancora fumo ed aria irrespirabile
Questa foto, pubblicata sul Gruppo Facebook di Colli Aniene, recava la seguente didascalia: “Sentivamo la mancanza di un po’ di fumo!”. Ed ecco alcuni commenti: “É sempre la baraccopoli al di là dell’Aniene. Dove già c’è stato a luglio”. “Ma mettere qualche telecamera in quella zona, no?”. “Visto quello che è successo questa estate in quella zona non sarebbe opportuno prevenire?”
“In pieno pomeriggio! Neppure si nascondono più”. “Nessuno fa niente da anni, e per anni continuiamo a respirare questa mondezza, il problema per tante persone è lo stadio a Pietralata…Continuiamo cosi che i problemi li risolviamo sicuramente…”.
“Cambiano le amministrazioni, ma la minestra è sempre la stessa. Perlomeno per gli abitanti di Colli Aniene”. “Sempre lo stesso posto …un mese fa la stessa cosa…ma cosa hanno bonificato?”.
Il sottoscritto come commento si limita a trascrivere per la seconda volta ciò che scriveva sul Corriere Nazionale il 17 dicembre 2019: “Roma. Non servono inchieste e proteste – E’ trascorso più di un mese e mezzo da quando Corrado Formigli ha trasmesso l’inchiesta inquietante, sconvolgente, sulla “Terra dei fuochi” nei quartieri di Roma est, i cui abitanti hanno un’aspettativa di vita più bassa di tre anni rispetto a che abita in zone centrali, a causa dei cumuli di spazzatura e soprattutto dei frequenti roghi tossici. Pensate che gli amministratori della Capitale si siano minimamente preoccupati? Pensate sia cambiato qualcosa? Non è cambiato nulla.
Trascrivo dal “Gruppo pubblico di Colli Aniene su Facebook”: “16 Dicembre 2019, ore 20,10 circa. Ancora una volta lo scempio si manifesta in tutta la sua pericolosità, fumo nero e acre, fiamme alte sono lo spettacolo indecente che si manifesta sotto i nostri occhi, sotto le nostre finestre, tutta l’area Salviati è invasa dal fumo… “.
“Ennesimo immenso rogo tossico a Tor Sapienza al confine con Colli Aniene, che ci obbliga a respirare diossina e altri veleni. Per quanto ancora dovremo accettare di essere ignorati così dalle istituzioni? Dove sta scritto che chi vive qui si deve ammalare di tumore?”.
Non è cambiato niente e niente cambierà. Si arriverà al momento di eleggere il nuovo sindaco, e come già è successo, molti voteranno diversamente dalla volta precedente, nell’illusione che cambi qualcosa. Ma non cambierà nulla. Non servono le inchieste, non servono le proteste”.