Domenico Giorgiantoni, l’ultimo Garibaldino di Roma

In occasione dell’Ottantesimo anniversario 1943 – 2023 della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi Sabato 30 Settembre 2023 – ore 16,00 al Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina – Porta S. Pancrazio (Largo di Porta San Pancrazio, 9) si terrà la conferenza commemorativa su L’ultimo Garibaldino di Roma: Domenico Giorgiantoni.

La manifestazione è a cura di Fabio Pietro Barbaro, Alberto Giacopello, Federico Goddi, Matteo Stefanori • Montaggio Ada Mariggiò.

Ricordiamo – soprattutto a più giovani – che nell’Assemblea Costituente del 1849, si scriveva il testo della Repubblica Romana, proprio mentre la migliore gioventù italiana correva a morire sugli spalti, assediata dalle truppe agguerrite di quattro eserciti, ricordiamo che proprio a questo testo si è ispirata la nostra Costituzione scritta fra il 25 giugno 1946 e il 31 gennaio 1948. Roma ha avuto infatti due Medaglie d’Oro, la prima proprio per questa Repubblica Romana del 1849, la lapide si trova in piazza Campidoglio (palazzo Senatorio) ed è stata concessa nel 1949. La seconda Medaglia d’oro al Valor Militare per la Resistenza, l’ha conferita ufficialmente a Roma la Presidenza della Repubblica con decreto del 16 luglio 2018. 

Ci preme inoltre sottolineare che Il Museo della Repubblica Romana e della Memoria garibaldina nell’attuale porta S. Pancrazio, situata sull’altura del Gianicolo nel perimetro delle mura urbaniane o gianicolensi (costruita nel 1854-57 dall’architetto Virginio Vespignani sulle rovine della porta realizzata da Marcantonio De Rossi nel 1648 e semidistrutta durante le vicende belliche del 1849) è un museo straordinario, ricco di documenti e cimeli, ma anche multimediale. Sono ambientazioni e ricostruzioni adatte alle scuole ed a chi non conosce una parte fondamentale della storia di Roma e dell’Italia, soprattutto vuole documentare ed approfondire un passaggio nodale che va dal nostro Risorgimento, in particolare la Repubblica Romana, per arrivare alla seconda Guerra Mondiale, alla Resistenza ed alle Brigate Garibaldi delle quali si parlerà in questa occasione.

“L’ultimo Garibaldino di Roma. Domenico Giorgiantoni” è infatti una videointervista al nostro Partigiano Giorgiantoni della Divisione Garibaldi, per anni Alfiere del Medagliere, ma nell’occasione si parlerà anche dell’occupazione fascista del Montenegro 1941-1943 e della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi (Montenegro 1943-1945). Saluti istituzionali di Mara Minasi – Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina e del Presidente Sezione di Roma ANVRG, Fabio Pietro Barbaro. Moderatore Matteo Stefanori – Vicedirettore dell’Ufficio Storico ANVRG 

Interventi: Federico Goddi – Sapienza Università di Roma L’occupazione italiana in Montenegro (1941 – 1943). Andrea Spicciarelli – Direttore Ufficio Storico ANVRG La Divisione Italiana Partigiana Garibaldi. 

Seguirà la proiezione: “L’ultimo Garibaldino di Roma. Domenico Giorgiantoni”. Infine un ricordo di Giorgiantoni, l’Uomo e il Partigiano da parte di Fabio Pietro Barbaro e Alberto Giacopello. La famiglia Giorgiantoni è stata invitata.

www.museodellarepubblicaromana.it 

Giorgiantoni 1923 – 2018, tratto da Camicia Rossa – https://camiciarossa.org/domenico-giorgiantoni/

Ci ha lasciato l’ultimo dei Garibaldini di Roma e del Lazio. Domenico Giorgiantoni era nato il 28 giugno 1923.

Soldato di leva nel 1943 a 19 anni e mezzo, per un breve periodo nella Divisione Ferrara e poi nella Divisione Venezia, e infine nella Divisione Italiana Partigiana Garibaldi, nella Seconda Brigata, quella del capitano Marchisio. Il suo comandante diretto era il Sottotenente Amelio Rafanelli (che finì la carriera militare da Generale dell’Arma), del Plotone mortai da 81, che sarà la specialità di Giorgiantoni per tutta la guerra. Stefano Gestro, nel “La Divisione Partigiana Garibaldi. Montenegro 1943-1945.” a pagina 491, scrive: -“I mortai da 81 del plotone del tenente Rafanelli, portati a spalla per più di 50 km, vengono lanciati in un burrone per ordine di Zavattaro date le pessime condizioni fisiche dei soldati. Il tenente Rafanelli” – ricorda Zavattaro – “ha le lacrime agli occhi”. 

Furono giorni durissimi. Molti suoi compagni, raccontava Giorgiantoni, morirono di stenti: di fame, di freddo, più di metà degli effettivi erano senza scarpe e senza coperte a oltre 20 gradi sottozero, anche Domenico ebbe gravi problemi di congelamento ai piedi.

Giorgiantoni fu congedato nel 1946 a Firenze. Gli fu riconosciuta la pensione di ottava categoria di circa 8000 lire al mese che poi successivamente gli venne tolta perché riconosciuta “non più classificabile”. Era stato decorato di Medaglia di Bronzo al Valore Militare e della Medaglia alla Coraggiosità jugoslava. Quel che stupiva noi che lo frequentavamo era la sua serenità e la sua forza d’animo, che non era indifferenza o passività ma consapevolezza di aver fatto soltanto il proprio dovere. 

Partecipò attivamente all’attività della Sezione di Roma, in particolare per molti anni fino al 2012, finché la salute glielo permise, fu l’Alfiere del Medagliere Nazionale. Nelle sfilate del 2 giugno, ritto in piedi sulla camionetta affianco al glorioso Medagliere, ricordava: “sarà per la camicia rossa garibaldina … quando passiamo vedo che la gente esplode di entusiasmo” e aggiungiamo, spesso, si sentiva urlare “Garibaldi”.

Era un uomo sereno e modesto, fiero di essere – sempre – un Garibaldino, in un incontro coi soci Giorgiantoni raccontava: “dopo l’8 settembre la frittata si è rivoltata” – e con orgoglio evidenziava che tutta la sua Divisione, con pochissime eccezioni, aveva scelto di combattere per la libertà nella Divisione Italiana Partigiana Garibaldi: “morte al fascismo, per la libertà dei popoli”.

Fabio Pietro Barbaro e Alberto Giacopello Giorgiantoni, l’Uomo e il Partigiano. 

  • Il mio ricordo di Domenico Giorgiantoni risale ai primi anni ’90 quando lo conobbi a Roma, in Porta San Pancrazio, e frequentai il suo locale, una trattoria del centro, per diverso tempo. Tra una portata e l’altra mi raccontava della sua avventura nella “Venezia” e poi nella divisione “Garibaldi” con quella semplicità e bonarietà che caratterizzavano il suo modo di fare. Cordiale, ospitale, Giorgiantoni è una figura che non posso dimenticare: autentico garibaldino, amava indossare nelle occasioni importanti la sua smagliante camicia rossa che portava però sempre nel cuore (s.g.)

LE FOTO SONO DI VALTER SAMBUCINI


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