Giardinetti, proteste contro il presidente Franco per l’antenna telefonica di via Ierace

Il minisindaco del VI Municipio: “Ignobili intimidazioni”

A Giardinetti, quartiere nella periferia sud-est di Roma, due striscioni sono apparsi nella notte, appesi tra palazzi e lampioni. Parole pesanti come pietre, impossibili da ignorare.

“Nicola Franco pupazzo”, si leggeva sul primo. Ma è il secondo a gelare il sangue: “Buona Befana, figlio di pu*a”**.

Un attacco diretto, violento, che ha preso di mira il presidente del Municipio VI, l’unico minisindaco del centrodestra in tutta la Capitale.

Un gesto anonimo, ma chiaramente voluto, studiato, pensato per colpire. Un segnale che qualcuno ha voluto mandare, nel modo più eclatante possibile.

Lo striscione su via Ierace

Nicola Franco risponde: “Vigliacchi, ma noi andiamo avanti”

Non appena la notizia ha fatto il giro del quartiere, Nicola Franco non ha esitato a reagire. Con parole dure e uno sguardo deciso, ha pubblicato un video sui social rivolto ai cittadini.

Questi striscioni sono un gesto ignobile, più che ignoto“, ha esordito il minisindaco. “Non mi lascerò intimidire. Sappiamo benissimo che queste provocazioni sono legate agli interventi che stiamo portando avanti qui, a Giardinetti. E questo non ci fermerà“.

Il presidente ha puntato il dito contro due progetti chiave che hanno sollevato malumori tra alcuni cittadini: l’installazione di un’antenna 5G e la riqualificazione di un’area verde abbandonata.

Due iniziative che, a quanto pare, hanno infastidito qualcuno al punto da spingerlo a imbrattare striscioni e affiggerli di notte.

Il caso dell’antenna 5G: tra paure e disinformazione

Il primo tema caldo è l’installazione di un’antenna 5G in via Ieraci. Un argomento che da mesi alimenta timori e proteste tra i residenti, preoccupati per i possibili rischi legati alle onde elettromagnetiche.

Franco ha però chiarito che il Municipio non ha competenze dirette sull’installazione. È il Dipartimento di Roma Capitale a rilasciare le autorizzazioni dopo una serie di verifiche tecniche.

Ma il presidente ha voluto comunque dialogare con i cittadini, partecipando a un’assemblea pubblica nel parco e convocando un consiglio straordinario sul tema.

Abbiamo fatto tutto il possibile per ascoltare i cittadini, pur non avendo potere decisionale diretto”, ha spiegato Franco. “Scaricare la frustrazione sul Municipio è assurdo“.

Da area cani abusiva a parco pubblico: il caso di via Carcaricola

L’altro progetto sotto i riflettori è la riqualificazione dell’area verde di via Carcaricola, che per anni è rimasta in uno stato di degrado e abbandono.

L’amministrazione municipale ha ottenuto i fondi per trasformare quello spazio in un parco pubblico, con giochi per bambini e panchine.

Il parco sarà intitolato a Maurizio Notargiacomo, un tabaccaio ucciso 30 anni fa durante una rapina. Un gesto simbolico, per restituire dignità e memoria al quartiere.

Ma non tutti hanno gradito. L’area, infatti, era stata occupata abusivamente e trasformata in una zona cani senza autorizzazione. E l’intervento del Municipio per ristabilire la legalità ha scatenato le prime tensioni.

Non possiamo accettare che uno spazio pubblico venga gestito senza regole“, ha detto Franco.La nostra priorità è garantire aree sicure e accessibili a tutti i cittadini, soprattutto alle famiglie“.

L’avvertimento di Franco: “Parlatemi in faccia, non usate striscioni”

Nicola Franco non ha intenzione di arretrare. “Se qualcuno ha qualcosa da dirmi, lo faccia in faccia”, ha dichiarato il presidente, con un tono deciso. “A Giardinetti tutti sanno chi sono e dove trovarmi. Non ho bisogno di nascondermi“.

Il messaggio agli autori degli striscioni è chiaro: non saranno le offese a fermare il lavoro del Municipio. “Continueremo a portare avanti i nostri progetti, per migliorare il territorio e garantire il rispetto delle regole. Nessuno striscione o insulto ci farà cambiare rotta“, ha concluso Franco.


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