I top runner di Acea Run Rome The Marathon 2024
Per la vittoria 18 uomini e 12 donne fortissimi atleti Kenya, Etiopia e Burundi Per l’Italia Giorgio Calcaterra e Carmine BuccilliSi avvicina l’Acea Run Rome The Marathon di domenica 17 marzo (partenza ore 8.30), la più grande maratona italiana di sempre. Sarà una gara anche tecnicamente molto valida, con atleti di alto livello internazionale che troveranno anche un percorso più facile e filante grazie all’eliminazione della salita della Moschea intorno al 30esimo chilometro.
ALBO D’ORO – Nella storia della maratona di Roma, giunta alla 29^ edizione, hanno sventolato otto bandiere. Al maschile, l’Africa ha fatto segnare 25 vittorie, 14 per il Kenya, 10 per l’Etiopia e 1 per il Marocco, questa durante l’ultima edizione. L’Europa si è difesa con gli atleti italiani che hanno vinto per tre volte con nomi blasonati: Stefano Baldini nel 1998, Ruggero Pertile nel 2004 e Alberico Di Cecco nel 2005, ultimo a far issare il tricolore.
Al femminile è l’Etiopia a guidare la classifica con 11 vittorie, seguita dall’Italia con 6, Kenya con 5, Russia con 3 ed 1 per Algeria, Estonia e Ucraina. Per l’Italia è stata Franca Fiacconi nel 1998 la prima a vincere, subito seguita dalla compianta Maura Viceconte. Dal 2001 al 2004 Maria Guida, Maria Cocchetti, Gloria Marconi e Ornella Ferrara hanno fatto un poker di vittorie
GARA MASCHILE – Il primato da battere è di 2:06:48 dell’etiope Bekele Tefera Fikre che lo ha conquistato nel 2022. Sono in 18 a sgomitare per ottenere un posto nell’albo d’oro della manifestazione. In gara ben 12 atleti dal Kenya e 2 dall’Etiopia. Per l’Italia ci saranno il ‘Re di Roma’ Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport Asd) e l’alvitano Carmine Buccini (Etrusca ASD).
Sulla carta, l’uomo da battere è l’etiope Fentahun Hunegnaw, nel 2019 aveva afferrato il quinto posto alla maratona di Amsterdam con un ottimo 2:06:04 che lo candida a far registrare un nuovo primato del percorso. Il suo crono lo distanzia di netto dai suoi sfidanti più vicini, il keniano Cosmas Birech che ha strappato il suo personale di 2:08:03 proprio sulle strade di Roma quando salì sul gradino più alto del podio nel 2018. Ad un passo ci sono gli etiopi Dechasa Alemu Moreda e Derara Hurisa, rispettivamente hanno firmato un primato di 2:08:07 ad Amburgo nel 2022 e 2:08:09 a Mumbai nel 2020. Nel primo gruppo di inseguitori il keniano Brian Kipsang, che vanta 2:09:07 a Barcellona nel 2019 stesso anno e, a completare il gruppo di sette uomini con un personal best sotto le 2:10:00, i suoi connazionali David Kiprono Metto e Asbel Rutto, per loro il crono di 2:09:30 a La Rochelle (FRA) nel 2021 e 2:09:46 a Mersin (TUR) nel 2023.
Entro le 2 ore 12 minuti ci sono i keniani Sila Kiptoo che all’ultima edizione della maratona di Madrid si è presentato al traguardo in 2:10:31, Rogers Kipyego Keror, lo scorso anno proprio qui al personale di 2:10:50 che gli è valso il terzo posto, Isaac Cheluko che ha fatto segnare il suo miglior tempo a Marsin (TUR) di 2:11:04 lo scorso anno inseguito da Nicholas Rotich con il suo 2:11:24 a Linz nel 2019 e subito ad una manciata di secondi Brimin Kipruto Kimeli che a Dublino nel 2023 ha concluso le sue fatiche in 2:11:55.
Al debutto sulla distanza regina il keniano Reuben Narry che può contare sul primato di 1:03:03 fatto alla mezza maratona di Incheon (KOR) nel 2018.
A difendere il tricolore ci sono gli azzurri Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport ASD) che ha partecipato a decine di edizioni dell’evento romano. Calcaterra è sempre attesissimo e amatissimo dal pubblico, eccellente ultramaratoneta, per lui tre medaglie d’oro ai campionati del mondo di 100 km su strada ed una collezione di podi innumerevole, comprese 12 vittorie consecutive alla 100km del Passatore. Giorgio porta in dote il primato di 2:13:15 dalla maratona di Ferrara del 2000 e Carmine Buccilli (Etrusca Asd) che porta in dote il primato di 2:16:30 fatto segnare a Rotterdam (NED) nel 2016 e che conosce bene le strade della Capitale per avervi già corso nel 2019.
GARA FEMMINILE – Per le donne, il primato è stato fissato nel 2019 a 2:22:52 ad opera dell’etiope Kebede Megertu Alemu. Al via 6 atlete etiopi, 5 keniane ed una burundese per la vittoria. La più quotata è l’etiope Zinash Mekonen Lema che nel 2019 a Valencia ha strappato il crono di 2:24:55, per lei, nello stesso anno, l’11° posto World Half Marathon Championship. La insegue a poca distanza la keniana Lydia Naliaka Simiyu che porta in dote il crono di 2:25:44 dalla maratona di Cape Town (RSA) nel 2021. A pochi passi l’etiope Sorome Negash Amente che all’ultima edizione della maratona di Dublino ha fatto segnare 2:26:22. Più staccate le connazionali Obse Abdeta Deme con 2:27:14 alla maratona di Taipei del 2023 ad un solo secondo da Emebet Niguse già capace, quest’anno a Dubai, di 2:27:15. Ad un soffio c’è la keniana Judith Cherono che porta in dote il crono di 2:27:23 dalla maratona di Istanbul nel 2021 e la connazionale Shamilah Tekaa Kipsiror che ha firmato il suo miglior successo con 2:28:13 all’ultima edizione della maratona di Venezia. Dietro di lei c’è la burundese Cavaline Nahimana (Atl. Libertas Unicusano Livorno), abituata a gareggiare in Italia dove ha anche fatto registrare il suo miglior tempo quando a Milano, nel 2022, ha concluso le sue fatiche in 2:30:09. Per Cavaline l’8° posto agli All-African Games 5000m 2019 e il 6° posto agli African Championships 5000m 2016. Ancora Etiopia con Gebriala Baraki, per lei la miglior prestazione è stata all’ultima edizione della maratona di Palermo con 2:30:50. Al debutto l’etiope Hiyane Geshe Lama.
Iscrizioni aperte online dal sito ufficiale www.runromethemarathon.com.
We are faster than cancer, il messaggio di Francesco Gerini Affetto da colangiocarcinoma, sulle strade della Maratona di Roma
“La malattia è la cosa più democratica al mondo”, esordisce così il romano Francesco Gerini, 55 anni e già vedovo da 15 con due figli, che scopre nel 2021, durante un check up di routine predisposto dall’azienda per cui lavora, di essere un malato di colangiocarcinoma. Il primo impatto è un macigno, non c’è un protocollo per affrontare emozionalmente questo tipo di diagnosi, ma poi l’approccio cambia, Francesco non ci sta, non accetta la sorte che si prospetta.
“Ho sempre vissuto in maniera sana, dal cibo allo sport, senza eccessi, non ho mai fumato né bevuto alcol, non mi sembrava possibile essere entrato in un mondo del quale avevo avuto sempre paura e che avevo cercato sempre di evitare”, il suo commento. “Quello di cui soffro è un tumore raro (circa 5.400 casi/anno), ad oggi, dopo diversi interventi e innumerevoli cicli di terapia e con costanti recidive importanti, i medici non si spiegano come io sia in vita e nelle mie condizioni”.
L’energia è quella di chi sa che oggi va vissuto al massimo e così domani e quello dopo ancora, fino a che sarà possibile e poi bisognerà ricominciare a lottare. “Nei miei tanti giorni in ospedale ho visto persone malate di ogni tipo, mamme, professionisti, bambini, anziani, la malattia è veramente democratica, non ha regole, si distribuisce a tutti i livelli”, commenta Francesco. “Ci sono molti modi di viverla, il mio è di essere arrabbiato, di una rabbia che mi ha fatto reagire cercando di circondarmi di positività, di una famiglia che partecipa ma non vive con preoccupazione, starei peggio anche io se i miei figli stessero male.”
Prima il triathlon, dal 2019, poi la corsa, nonostante la malattia. “Ho continuato ad allenarmi, anche quando sembrava impossibile. Nel mondo della corsa ho conosciuto tanta gente che mi ha incoraggiato e insieme a mio figlio ho pensato di correre la maratona di Assisi. Anche se non l’ho portata a termine io mi sento vincente.”
Un tumore definito raro per il quale sono disponibili pochi trattamenti. “Ricevo delle cure con farmaci sperimentali, vado avanti, non mi arrendo, voglio essere di aiuto a quanti, come me, vivono in questo limbo, messaggero di positività. Per questo domenica correrò la Acea Run Rome The Marathon con una speciale T-shirt”, aggiunge.
Correre una maratona è un obiettivo importante da non prendere alla leggera: “La mia prospettiva è diversa, l’essere sulla linea di partenza e diffondere il messaggio «We are faster than cancer» è il mio primo traguardo. Poi ci sono quelli intermedi, lungo il percorso, c’è quello vero, c’è quello cronometrico, ognuno di noi ha i suoi, i miei sono tutti intensi, hanno il sapore della voglia di fare e di goderne…”
Per un romano correre la maratona di casa ha sicuramente un fascino extra. “Se non ce ne fosse già abbastanza, un ulteriore valore aggiunto è quello che il pettorale mi è stato regalato da un caro amico. Spero davvero che il mio esempio faccia il giro e possa rappresentare una svolta per tanti malati, spero che in tanti capiscano il valore che ha per me anche solo indossare quella maglietta.”
Iscrizioni aperte online dal sito ufficiale www.runromethemarathon.com
Tutte le info e prenotazioni sono disponibili sul sito www.runromethemarathon.com
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