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Il censimento dei campi nomadi si farà (forse) così

I dati verranno raccolti da personale della Croce Rossa affiancato dai carabinieri

I nomadi maggiorenni che si rifiuteranno di farsi censire verranno portati in caserma per l’identificazione. Cominciano a delinearsi le linee guida del censimento dei rom della Capitale che dovrebbe partire martedì. Il Prefetto, Carlo Mosca, che è anche commissario straordinario per l’emergenza nomadi, ha confermato ieri lo slittamento di alcuni giorni «per ragioni organizzative». I dati verranno raccolti da personale della Croce Rossa affiancato dai carabinieri. I tecnici hanno predisposto un modello di “Foglio Notizie” che ora attende il via libera dal Garante per la Privacy. «Non sarà una schedatura. I dati del censimento saranno trattenuti dalla Croce Rossa – assicura il presidente Massimo Barra – e saranno utilizzati a scopi umanitari. Ci saranno dentro rilevazioni sulle vaccinazioni, sulle condizioni sociali e li daremo alle autorità – spiega Barra – solo in presenza di reati o perchè richiesti dall’autorità giudiziaria».

Il  censimento della comunità nomade di Roma partirà dai 50 insediamenti abusivi presenti sul territorio della Capitale. Nella prima fase la “schedatura” riguarderà i 2.500 nomadi che abitano nei campi abusivi, mentre per i 6.500 che vivono nei 22 autorizzati si procederà in una fase successiva. Si stima che dei 9.000 nomadi che vivono a Roma circa il 50% siano minori di 18 anni. Già più volte in passato si è tentato un censimento su larga scala dei rom presenti negli accampamenti della città. Il compito anni fa fu affidato ai vigili urbani. Ma l’estrema mobilità delle famiglie zingare, e soprattutto la mancanza di di uomini per controllare la situazione, di fatto vanificò il lungo lavoro della Polizia Municipale.
Questa volta l’intervento, coordinato dal commissario straordinario per l’emergenza nomadi della capitale, ovvero il Prefetto di Roma Carlo Mosca, verrà effettuato da uomini delle forze dell’ordine (polizia e carabinieri) e dagli operatori della Croce Rossa. Il grosso degli accampamenti abusivi sono nella periferia est e nord. Si calcola che a cavallo della parte esterna della Casilina ci siano almeno una decina di campi. Ma altri spuntano all’improvviso un po’ ovunque: lungo l’Aurelia, sulla Laurentina e nella zona di Trigoria. Il numero dei rom a Roma, secondo le forze dell’ordine, è «sottostimato». Il censimento, si spera, farà chiarezza.


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