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Il cuore napoletano di San Pietroburgo in un concerto  

A cura del Centro Cultuale Russia Italia sabato 24 Giugno 2023 alle ore 19:30, nell'Aula Magna della Facoltà Valdese di Teologia a Roma

Il Centro Cultuale Russia Italia, sabato 24 Giugno 2023 alle ore 19:30, nella prestigiosa e centralissima Aula Magna della Facoltà Valdese di Teologia in via Pietro Cossa (Piazza Cavour) 40 Roma, presenta il concerto “San Pietroburgo una città dal cuore napoletano”.

San Pietroburgo e Napoli hanno legami profondi artistici e culturali che partono da molto lontano, dagli inizi del 1700 fino alla caduta del Regno delle Due Sicilie; ma i segni indelebili si vedono nelle due città ancora oggi.

Il concerto vuole illustrare un percorso storico-musicale, i momenti più importanti e salienti che uniscono le due città. Mauro De Santis tenore, Irina Iakobtchouk soprano e Marco Francesco Palazzi al pianoforte, artisti famosi di fama internazionale ci accompagneranno con le loro prestazioni artistiche durante il percorso; mentre la narrazione e la presentazione sarà fatta da Kristina Novikova.
Richiesto contributo

Info e prenotazioni: 3505114575 – 3881047606

I Cavalli dello Zar a Napoli e a San Pietroburgo

Un cenno su alcuni segni indelebili dell’amicizia: i Cavalli dello Zar a Napoli e a San Pietroburgo.

A perpetua memoria dei 245 anni di amicizia tra Napoli e San Pietroburgo, a Napoli all’ingresso del giardino del Palazzo Reale, come pure a San Pietroburgo ai capi del ponte Anihkov sul fiume Neva, si può ammirare lo stesso gruppo bronzeo chiamato a Napoli i Cavalli dello Zar dove l’artista russo Pjotr Klodt von Jürgensburg, coglie due uomini nell’atto di trattenere ciascun il rispettivo focoso cavallo. 

Molto brevemente, la storia racconta che nel 1845, lo zar Nicola I e la zarina Aleksandra Fëdorovna si recano a Palermo per l’aria salubre che giovava alla zarina e poi a Napoli per rendere omaggio al re delle due Sicilie Ferdinando II. 

Ma Nicola I, oltre all’amicizia, al clima salutare di Sicilia e alla natura generosa del Sud Italia, all’enogastronomia, era anche molto interessato ai primati scientifici e tecnologici del regno. Quello che più ammirava per come era organizzato e per la tecnologia d’avanguardia impiegata, era il Reale Opificio di Pietrarsa che, nato nel 1840 come fabbrica siderurgica per scopi bellici utilizzando il ferro degli altiforni del polo siderurgico di Mongiana in Calabria, il principale distretto metallurgico del Regno delle Due Sicilie e tra i primi nella penisola, nel 1843 fu riconvertito per la fabbricazione e riparazione di locomotive per la nascente ferrovia Napoli-Nocera, che nel 1839 inaugurò la prima tratta Napoli-Portici. E tanto lo zar ammirò l’organizzazione e l’alta tecnologia impiegata che fece realizzare in Russia, nella città di Kronstadt, una fabbrica uguale a quella di Pietrarsa.

Questo accadeva quando Napoli era la capitale del Regno delle Due Sicilie, il regno più ricco e all’avanguardia d’Italia e uno dei più floridi in Europa, la prima nazione occidentale ad aver rapporti di amicizia con l’impero Russo e dal 1777 l’unico ad avere un ambasciatore. 

Un cenno all’arte culinaria: in seguito a questa amicizia, nono solo i napolitani (non è un errore) cominciarono ad apprezzare il baccalà del Baltico, ma con il grano duro della Russia cominciarono le lavorazioni pregiate come quella della pasta e della pastiera napoletana.


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