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Immigrazione: il Governo dichiara lo stato di emergenza nazionale

Il provvedimento criticato da politici e associazioni

Nella giornata del 25 luglio il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del ministro dell’Interno Roberto Maroni, l’estensione, all’intero territorio nazionale, della dichiarazione dello stato di emergenza per "il persistente ed eccezionale afflusso di extracomunitari". Critiche dal Partito Democratico e dalla società civile. Mentre Rosy Bindi "accusa il governo di alimentare la paura anzichè risolvere i problemi" le associazioni insorgono e si dichiarano estramamente preoccupate per la decisione del Governo. 

Medici senza Frontiere non riesce a comprendere le motivazioni del provvedimenro e muove al Governo la critica "di trattare il fenomeno dell’immigrazione in un’ottica repressiva ed emergenziale invece di rispettare gli standard minimi di accoglienza per tutti gli immigrati". Anche l’associazione Nessun luogo è lontano, commenta la notizia: "la gravità di questo provvedimento ci lascia sconcertati, in quanto da tempo non si procedeva all’adozione di una disposizione del genere, che si estendesse a tutto il territorio nazionale. Ci sembra purtroppo di assistere alla sospensione di alcune fondamentali garanzie didemocrazia e legalità. Promuoveremo e aderiremo, quindi, ad ogni iniziativa che voglia opporsi alla logica di tale provvedimento, che non risponde a necessari criteri di governance del fenomeno migratorio nel nostro Paese".

 


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