Categorie: Cronaca
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A rischio gli stipendi dei dipendenti comunali?

Un articolo di Repubblica alimenta le preoccupazioni di 30.000 dipendenti

I dipendenti del comune di Roma sono in agitazione a causa di voci riportate a mezzo stampa su un possibile blocco degli stipendi dei dipendenti comunali per i mesi di giugno e luglio. Da giorni si parla delle difficoltà finanziarie del Comune di Roma: ci sarebbe un buco nel bilancio comunale di almeno 7 miliardi di euro.

A ventilare tale ipotesi è stato l’articolo di Repubblica del 13 giugno in cui si è parlato, senza mezzi termini, di grosse difficoltà per quanto riguarda l’ordinaria attività amministrativa tali da “mettere a rischio perfino il pagamento delle spese obbligatorie, come quelle degli stipendi del personale”.

‘Retecomune’, movimento di base delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Roma (Asbel/Cnl, Conf. Cobas, Slai/Cobas, Unicobas e Sdl Intercategoriale) ha chiesto la convocazione di un’assemblea generale per indire lo stato di agitazione di tutti i dipendenti capitolini allo scopo di scongiurare qualsiasi ipotesi di blocco del pagamento degli stipendi.
"Chiediamo al sindaco Alemanno e all’assessore al Personale” – si legge nella nota diffusa dal movimento – di intervenire pubblicamente per smentire le voci apparse sulla stampa e dare garanzie per il pagamento degli stipendi di 30.000 dipendenti del Comune di Roma (25.000 a tempo indeterminato e 5.000 precari) altrimenti le lavoratrici e i lavoratori saranno costretti ad indire lo stato di agitazione e a fermare tutte le attività”.
Anche il vicepresidente del Consiglio Comunale, Mirko Coratt,i ha sollecitato con una nota l’Assessore al Personale Enrico Cavallari invitandolo al più presto a mettere un freno al clima di allarmismo che si è diffuso in seguito alla notizia riportata dall’influente quotidiano.

L’assessore Cavallari smentisce le voci sul presunto blocco degli stipendi


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