La “Banda degli onesti”, falsificavano certificati per ristoranti e locali: quattro arresti e decine di indagati

Il sodalizio criminale smantellato dai carabinieri del Nas

A Roma, Latina e Caserta, un sistema criminale ben organizzato ha rischiato di mettere a repentaglio la sicurezza alimentare di centinaia di attività di ristorazione, assistenza e gastronomia.

Un giro d’affari illeciti che, dietro il pagamento di somme di denaro, rilasciava falsi attestati Haccp – certificati di sicurezza alimentare – consentendo a ristoratori e gestori di locali di aggirare i corsi obbligatori per legge.

Una truffa che ha visto coinvolte persone insospettabili: un medico specialista, due titolari di società di consulenza e una dipendente, tutti arrestati in seguito a un blitz dei carabinieri del Nas.

Era un segreto che si celava sotto il tappeto della capitale e delle province limitrofe: dietro ogni attività di ristorazione, assistenza sociale e gastronomia, vi era un ingranaggio criminale ben oliato che emetteva certificati fasulli in cambio di denaro.

Corsi Haccp

L’obiettivo? Evitare i corsi Haccp, obbligatori per legge per la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori. Ma non solo. Attraverso il pagamento di un prezzo, chi operava al di fuori della legalità si assicurava di presentare alle autorità sanitarie e ai Nas documenti falsificati, al fine di evitare ispezioni e passare inosservati.

L’operazione dei carabinieri, denominata “Banda degli onesti”, ha sbattuto questa truffa sotto i riflettori. Grazie a una serie di investigazioni meticolose, che hanno incluso intercettazioni telefoniche, pedinamenti e perquisizioni, i militari sono riusciti a fermare il pericoloso sodalizio criminale che lavorava sotto traccia.

Il piano illecito per la falsificazione dei certificati

Alla guida del piano illecito, un medico esperto in medicina del lavoro, due consulenti e una dipendente di due società di formazione. Tutti arrestati con l’accusa di falsificazione ideologica e materiale dei certificati Haccp. Un sistema che permetteva ai clienti di aggirare la legge senza farsi notare dalle autorità preposte.

Nel giro di poche settimane, sono emersi dettagli che hanno svelato la portata della truffa: i ristoratori, titolari di strutture socio-assistenziali, e altri imprenditori non solo evitavano il corso, ma ricevevano i certificati retrodatati, presentandoli come validi senza aver mai frequentato la formazione.

La truffa ha messo a rischio la salute pubblica, poiché questi attestati venivano presentati a ispezioni ufficiali, mentre i lavoratori, che non avevano mai ricevuto alcuna formazione, continuavano a operare senza alcuna conoscenza delle normative igieniche e di sicurezza alimentare.

Le indagini

Ma non è tutto. L’inchiesta è ancora in corso. L’indagine condotta dai carabinieri del Nas ha svelato solo una parte della rete criminale, che sembra essere più vasta di quanto si pensasse inizialmente.

La procura di Velletri continua a indagare, mentre le forze dell’ordine lavorano al fianco della magistratura per fermare una volta per tutte questa minaccia alla sicurezza pubblica.

La “Banda degli onesti” è stata smascherata, ma la lotta non è finita. La falsificazione non ha trovato spazio in questa indagine, e ora i carabinieri hanno messo nel mirino altri membri del circuito illegale.


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