La Giunta Gualtieri davanti al dilemma: cinque milioni di euro per ristrutturare i “campi rom” o per superarli?
Associazione 21 luglio: «Giunto il momento per fare chiarezza davanti alla città»In una nota de 25 novembre 2022, il Dipartimento Sviluppo, Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale ha certificato, nero su bianco, che ad oggi i 6 “villaggi” rom della Capitale sono in una grave condizione di inagibilità. Per tale ragione, come dichiarato nel corso dell’audizione presso la Commissione Trasparenza lo scorso 9 febbraio da Ernesto Dello Vicario, direttore dello stesso ufficio, si è formulata una proposta: «che in questi giorni è all’esame della Giunta Capitolina per quanto riguarda la progettazione di un intervento stimato in questa prima fase di circa 5 milioni di euro di lavori per effettuare un intervento di messa a norma dei “villaggi”». Tale importo, è stato specificato nel corso dell’intervento, si riferisce alla sola fase di “messa a norma” degli impianti elettrici, per una successiva azione volta a ripristinare le gravissime condizioni igienico-sanitarie.
Associazione 21 luglio nei giorni scorsi ha scritto al sindaco Roberto Guatieri e agli assessori capitolini ai quali spetterà, in una prossima riunione di Giunta l’eventuale approvazione del progetto di messa a norma. Per Associazione 21 luglio è giunto finalmente il momento per comprendere le intenzioni dell’attuale Amministrazione sul tema legato al superamento dei 6 “villaggi della solidarietà” della città di Roma (Candoni, Salone, Salviati, Gordiani, Castel Romano, Lombroso) – abitati da circa 2.250 persone pari a 510 famiglie
«L’eventuale approvazione di un tale progetto – si legge nella missiva – corrisponderebbe a una scelta anacronistica e svantaggiosa sotto il profilo economico. A parere dell’Associazione, infatti, i “villaggi” della città di Roma vanno superati ancor prima di essere oggetto di interventi di messa in sicurezza. Sono le diverse esperienze su scala nazionale ad insegnarci – continua il testo – che il superamento di un insediamento ha un costo economico che, ripartito per ogni nucleo familiare, si attesta attorno a un importo di circa 10.000 euro. Questo vorrebbe dire che per superare i 6 “villaggi” della Capitale abitati da 510 nuclei familiari occorrerebbero poco più di 5 milioni di euro», gli stessi necessari per la loro parziale messa a norma».
Secondo Associazione 21 luglio il bivio che questa Amministrazione Comunale ha davanti, a parità di spesa, si fonda pertanto sulla seguente questione: mettere a norma i “villaggi” romani o avviare, da subito, una decisa azione verso il loro superamento?
«La prima opzione – si legge nella lettera – renderebbe anacronistica la scelta di superare gli insediamenti durante o subito dopo averli messi in sicurezza con un notevole impegno di spesa per metterli a norma prima e per superarli immediatamente dopo. La seconda significherebbe invece accogliere l’evento della “inagibilità” come importante occasione per dare finalmente una svolta al processo di superamento dei “villaggi”».
Alla luce delle considerazioni espresse, Associazione 21 luglio invita i componenti della Giunta Capitolina ai quali nei prossimi giorni verrà presentata, discussa e votata la proposta di “messa a norma” degli impianti elettrici dei 6 “villaggi della solidarietà”, ad impegnare da subito i 5 milioni di euro proposti per la “messa a norma” dei “villaggi” verso il loro immediato e definitivo superamento.
«Un modello al quale fare riferimento? – afferma Carlo Stasolla di Associazione 21 luglio -. Sicuramente quello del Municipio VI, dove a seguito di un percorso partecipato nelle prossime settimane verrà presentato un piano di superamento del “villaggio” di via di Salone, innovativo nei modi e dei contenuti, condiviso dal basso e dalle autorità municipali. Una progettualità che vede tutti d’accordo, sostenibile, certa nei tempi e nelle spese. Ora la parola passa al Campidoglio che dovrà finalmente spiegare alla città di Roma, attraverso il voto che esprimerà in Giunta, la sua visione sui “campi rom” e sul loro eventuale superamento. Non esistono più scorciatoie e la strada delle buone intenzioni è giunta davanti a un bivio, dopo il quale sapremo finalmente se questa Amministrazione intende mantenere i “campi rom” attraverso la loro messa a norma o vuole superali definitivamente».