

Slittano ancora le scadenze per l’avvio dei lavori di ristrutturazione nelle 21 biblioteche di Roma, finanziati con fondi del PNRR. Dopo le date già mancate di luglio 2024 e novembre, ora il nuovo termine per l’apertura dei cantieri è stato fissato a “entro l’estate”.
Nel frattempo, le biblioteche della Capitale continuano a perdere iscritti: nel 2024 il numero è sceso a 498.685 rispetto ai 534.424 dell’anno precedente.
Già da ieri, 17 febbraio, sono partiti i lavori nella biblioteca di Cornelia, prima struttura interessata dagli interventi. Entro marzo, si aggiungeranno altre cinque biblioteche:
Borghesiana (7 marzo)
Teatro Quarticciolo, Villa Leopardi (17 marzo)
Tullio De Mauro e Valle Aurelia (31 marzo)
Per le restanti 15 strutture, invece, bisognerà attendere l’estate. La Città Metropolitana ha assicurato il rispetto della scadenza, ma le incertezze restano, considerando i continui rinvii.
I lavori previsti, del valore di 17,5 milioni di euro, includono riqualificazione, rifunzionalizzazione ed efficientamento energetico delle biblioteche.
Secondo Cinzia Esposito, direttrice del Dipartimento Attività culturali di Roma Capitale, i fondi assegnati (tra 650mila e 800mila euro per struttura) dovrebbero garantire tempi rapidi, con una durata massima di sei mesi per ogni cantiere.
L’obiettivo è completare un primo blocco entro Natale 2025 e un secondo entro la primavera 2026, con collaudi finali previsti per dicembre 2026.
Non tutte le biblioteche chiuse avranno una sede temporanea alternativa. Villa Leopardi, ad esempio, non avrà uno spazio sostitutivo: il personale verrà redistribuito in altre biblioteche, mentre le attività culturali si sposteranno in strutture vicine, come il Liceo Giulio Cesare.
Questa situazione potrebbe aggravare il calo di iscrizioni, già in atto da un anno. La chiusura di biblioteche di quartiere, soprattutto in zone periferiche, rischia infatti di allontanare ulteriormente i cittadini dalla lettura e dagli spazi culturali pubblici.
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.