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Ostia, ancora un incendio doloso

D'Ausilio(Pd): "serve segnale dalle istituzioni"

L’ennesimo incendio di natura dolosa ad Ostia mette alla luce una situazione delicatissima in termini di criminalità. L’ultimo questa notte al ristorante Nemo sul Lungomare Catulo.

“Cosa deve succedere ancora a Ostia perché le istituzioni intervengano?  Dichiara in una nota Francesco D’Ausilio (PD), candidato all’assemblea capitolina con Ignazio Marino”. 

“Negli ultimi 15 giorni – ricorda – non si contano più gli episodi di incendi dolosi appiccati ad attività commerciali. Si deve ipotizzare anche una task force di tutte le forze dell’ordine per capire cosa c’è dietro a questa catena di incendi. Inutile girarci intorno, non si tratta di un caso. Questi episodi sono riconducibili alla criminalità organizzata: troppi segnali indicato che c’è una strategia tesa a intimidire e isolare.

La criminalità sta provando ad infiltrarsi: Ostia non ne è immune, come non ne è immune la Capitale. In questi cinque anni si è sbandierata la questione della sicurezza ovunque. Ma cosa ha fatto Alemanno contro la criminalità organizzata? Nulla. E oggi ne paghiamo le conseguenze su tutto il territorio. L’amministrazione ha eluso il problema nonostante le numerose indagini della magistratura abbiano chiaramente evidenziato che Roma è diventata un crocevia per le mafie. Ora bisogna intervenire prima che sia troppo tardi”.

Sull’emergenza intervengono anche, in una nota congiunta, Gianluca Santilli, candidato al Consiglio comunale nella lista del PD e Manuela Fuso, candidata al Consiglio del X Municipio nella Lista Civica per Ignazio Marino.

“Da anni lanciamo l’allarme e puntiamo il dito sulla difficile situazione del lungomare di Ostia. Ora siamo giunti al quarto stabilimento dato alle fiamme da ignoti. E’ evidente che gli interessi economici che ruotano intorno al business delle concessioni demaniali siano elevatissimi. Le operazioni speculative e le infiltrazioni della criminalità organizzata sono una realtà tangibile che nessuno può continuare a far finta di non vedere. Ad Ostia non esiste più un centimetro di spiaggia libera ovvero non interessata da attività commerciali di qualsiasi tipo tanto che ormai il lungomare è divenuto solo una lunga teoria di muri, inferriate, cancellate chioschi e capanni che impediscono ai cittadini di vedere il mare.

Chiediamo alle autorità preposte di intervenire prontamente e di vigilare sul rilascio e il rinnovo delle concessioni. Con il centrosinistra al governo della città presteremo la massima attenzione al rispetto delle regole – concludono Santilli e Fuso -, impedendo soprusi e gestioni illecite. Il mare è un bene comune e un patrimonio di tutti romani”.


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